Pustarza, si allungano i tempi per la riapertura
Savignano. Irpiniambiente non ha ancora precisato la data di ripresa dell'attività di conferimento dei rifiuti alla discarica di Pustarza. L'impianto potrebbe ricominciare a funzionare tra qualche giorno, ma anche tra una settimana. Non ci saranno, comunque, problemi per lo smaltimento in provincia, perchè i rifiuti saranno dirottati tra l'impianto Stir di Pianodardine e la stazione di trasferenza di Flumeri. Vale, comunque, la raccomandazione ai comuni ad essere virtuosi e a tener presente la situazione che si è determinata, quasi all'improvviso. Il passaggio di consegne della discarica dall'Ibi a Irpiniambiente si è rivelato, in effetti, più complicato del previsto. Probabilmente anche per le necessarie cautele legate alla vicenda giudiziaria che ha investito la società che ha curato, in contemporanea, la realizzazione e la gestione della discarica. Ieri mattina i rappresentanti delle due società, presente, in una prima fase, anche il sindaco di Savignano, Oreste Ciasullo, hanno proceduto ad un minuzioso inventario delle attrezzature e ad monitoraggio delle vasche, dei canali e dei beni esistenti. Un accurato sopralluogo ha interessato anche la quarta vasca che non è stata ancora ultimata, ma che potrebbe essere già parzialmente utilizzabile. Adesso Irpiniambiente deve fare le sue verifiche e solo quando saprà esattamente cosa ha preso in carico, potrà consentire la riapertura dei cancelli di Pustarza. Tempi tecnici, ma fino ad un certo punto. Nel frattempo si tenterà di risolvere il problema del personale che finora è stato alle dipendenze dell'Ibi. L'orientamento è quello di invocare il passaggio di cantiere e quindi di procedere all'assunzione diretta di sette-otto lavoratori. Le organizzazioni sindacali non hanno posto particolari condizioni, se non quella del mantenimento dei livelli occupazionali. Rimane, ovviamente, il problema delle attrezzature per l'abbancamento dei rifiuti, per la disinfestazione e la depurazione, di cui Irpiniambiente non dispone affatto. L'Ibi ha smantellato tutto. In questa prima fase Irpiambiente potrebbe rivolgersi anche ad un’altra impresa. Ad ogni modo, indipendentemente dall'apertura dello sversatoio, il percolato sarà regolarmente ritirato e smaltito negli impianti autorizzati. La conferma, dopo che si era elevata a Savignano qualche voce preoccupata, è arrivata dal generale Russo che ha partecipato alle operazioni di passaggio di consegne. «Il percolato - ha precisato il generale - specie dopo le piogge degli ultimi giorni, non si può lasciare in discarica. Mezzi idonei sono già pronti per portare a termine l'operazione. Per il resto si intuisce da sè che bisogna fare le cose per bene prima di avviarsi alla gestione della discarica». Anche il sindaco di Savignano Ciasullo è dell'idea che da oggi in poi ci deve essere una maggiore collaborazione tra i soggetti impegnati nella gestione e nel controllo dello sversatoio. «Solleciterò - ha sostenuto - l'istituzione di un tavolo a livello provinciale per capire come agire per il futuro e come tranquillizzare l'opinione pubblica su quanto sta accadendo. Siamo pronti ad assumerci anche altre responsabilità. Quella che si apre è una fase delicata. Si va verso l'esaurimento dell'impianto; pertanto è durante questo periodo che bisogna contruire le basi per l'avvio della sua messa in sicurezza e bonifica, senza dimenticare le promesse per la vecchia discarica comunale». Un capitolo ancora aperto, assieme a quello dell'indennizzo ad alcuni proprietari che hanno ceduto i terreni. Rispetto a prima c'è comunque un vantaggio: l'interlocutore, Irpiniambiente, opera su direttive della Provincia.