Cesaro chiama Letta: non è possibile aprire una discarica nella provincia

Telefonata dopo la lettera del sottosegretario "Vincoli ambientali e artistici"
29 marzo 2011 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

Il presidente della Provincia, Luigi Cesaro chiama il sottosegretario Letta e gli spiega perché non è possibile aprire una discarica di tal quale in Provincia di Napoli. Una telefonata che si è conclusa con un appuntamento per i prossimi giorni. Il contatto arriva dopo una lettera del sottosegretario che chiedeva al presidente della Provincia di rispettare al più presto gli impegni presi nel corso dell’incontro del 4 gennario. E tra questi c’era anche quello per una discarica da un milione di tonnellate da inaugurare al più presto nel napoletano. Ma Cesaro ha rimarcato che andare avanti su questa strada sarà impossibile se si vorranno rispettare le norme europee e i vincoli posti dalle leggi italiane a tutela dell’ambiente e dei beni artistici. Non a caso anche la Regione sta rivedendo il principio della provincializzazione che doveva essere discusso anche in un vertice del Pdl che è stato però rinviato a data da destinarsi. Il momento decisivo arriverà domani, quando il tema sarà affrontato nel corso del consiglio regionale: è facile prevedere che a contare non saranno solo gli schieramenti politici, visto il malcontento manifestato nei giorni scorsi dai presidenti delle province di Salerno, Caserta, Avellino e Benevento che pure appartengono a partiti diversi. Un passo in avanti, invece, è stato fatto verso l’apertura di un sito dove sistemare il materiale stabilizzato che dovrà essere prodotto dagli stir: si avvicina, infatti, l’accordo con i sindaci del nolano. Lo ha annunciato ieri Cesaro dopo l’incontro con il presidente dell’agenzia nolana, Andrea Manzi, che rappresentava i sindaci dell’area: «Siamo ormai vicinissimi alla firma dell’accordo di programma sull’impiantistica da realizzare sul territorio, compreso un sito dove allocare il materiale prodotto dagli stir idoneo per la ricomposizione ambientale», ha spiegato il presidente. Manzi ha trasmesso all’amministrazione i rilievi sottolineati dalla conferenza dei primi cittadini alla bozza di accordo che era stata loro inoltrata dall’Ente provinciale. Sono stati ampliati alcuni punti e chieste delle chiarificazioni che entro una settimana saranno valutate dai tecnici e, se possibile, integrate nell’accordo di programma redatto dalla Provincia di Napoli. «Mi auguro che entro una decina di giorni al massimo – ha concluso Cesaro – si possa giungere finalmente alla firma. Sarebbe il primo atto che va nella direzione delle soluzioni possibili e sarebbe un successo di tutti, frutto di un percorso condiviso grazie alla collaborazione fra le istituzioni interessate». Centrale resta adesso la possibilità di produrre il compost fuori specifica adatto a riempire le cave: per farlo bisognerà rimettere a posto gli stir. Quello di Caivano resta chiuso dai primi giorni di febbraio bloccato dalla frazione umida che avrebbe dovuto essere portata in Spagna: ma l’Andalusia, dove era destinato il materiale, non ha concesso la sua autorizzazione. Ora la società di intermediazione che per la A2A cura il trasferimento, la Markab, sta tentando di stringere un contatto con le imprese olandesi di termovalorizzazione senza rinunciate a riallacciare una trattativa con la Spagna. Intanto si fermerà per due giorni la discarica di Savignano: la società provinciale Irpinia ambiente ha deciso di subentrare alla Ibi idroimpianti senza aspettare la sentenza del tar sull’interdittiva antimafia che aveva colpito l’impresa.

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