Province contro Regione, l'arvitro diventa Letta

Domani l0incontro con il sottosegretario. Sibilla: pazienza finita verso chi non rispetta gli accordi
27 marzo 2011 - Giulio D'Andrea
Fonte: Il Mattino Avellino

Lo scontro politico-istituzional geografico sui rifiuti non accenna a placarsi. Ed ora arbitro della «partita» tra province interne e Regione, dopo le rassicurazioni di Berlusconi a Sibilia, sarà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni letta. «Sì alla mega-discarica in Alta Irpinia», resta il coro sempre più unito di Napoli: dalla magistratura ai rappresentanti istituzionali, fino agli intellettuali. Un nuovo «grande buco» che trova una netta contrarietà, non solo in Irpinia. Le speranze, come detto, sono ora riposte nella mediazione del sottosegretario Letta, che domani dovrebbe ricevere i presidenti delle province di Avellino, Caserta e Benevento (Sibilia, Zinzi, Cimitile) e l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano. E sempre domani la Giunta della Campania dovrà pronunciarsi sul cosiddetto piano-bis sui rifiuti, sempre su proposta di Romano. Un «no» al cambio di rotta sul principio della provincializzazione è stato espresso dal vicegovernatore Giuseppe De Mita (ma la consigliera regionale Pdl, Antonia Ruggiero, dice di non credere al vicegovernatore quando dichiara che non sapeva nulla del sub-emendamento sui rifiuti: «Non la bevo», ha affermato ruggiero a Calitri). Il piano, in teoria, non contiene l'indicazione di nuove discariche. Ma dopo le parole di Luigi Cesaro, è allarme rosso. «L'Alta Irpinia non deve sottrarsi alla opportunità di condividere con tutta la regione soluzioni all'emergenza», ha ribadito. L’Irpinia risponde con la fermezza e ricordando che ogni giorno, dopo l’accordo dello scorso 4 gennaio a Roma, lo Stir di Pianodardine lavora 250 tonnellate al giorno di rifiuti napoletani. Fermo e deciso Cosimo Sibilia, ieri a Guardia e Calitri: «Da lunedì attiverò il canale di discussione con il sottosegretario Letta. E tornerò a sentire il premier Berlusconi. Da parte nostra c’è sempre stata solidarietà per la situazione a Napoli. Ma la pazienza è finita rispetto a chi non rispetta accordi». All'Alta Irpinia poco importa se il conferimento di rifiuti presso il termovalorizzatore di Acerra sarà gratuito. A Bisaccia, Calitri, Sant'Angelo dei Lombardi c'è ancora rabbia per i tagli agli ospedali. Una rabbia che rischia di essere canalizzata in una sola richiesta, «via da Napoli». Gerardo Tore, vicesindaco di Andretta, scrolla la testa: «Non siamo neanche più italiani». Intanto i tempi sono stretti. Mercoledì la deroga alla provincializzazione potrebbe passare in Consiglio regionale. I numeri? Per ora sono un'incognita, con la concreta possibilità di schieramenti politicamente trasversali ma geograficamente definiti. Con Napoli da una parte e le altre province dall'altra. Osserva Sergio Nappi, consigliere regionale di Noi Sud: «Napoli la smetta di indossare le vesti della cicala e segua l'esempio dell'Irpinia che immedesimandosi nella formica ha avviato da tempo la raccolta differenziata con risultati importanti. La provincializzazione non si tocca». Sconcertato l'ex consigliere regionale Mario Sena, uno degli autori della legge sulla provincializzazione. «Le norme chiudevano una fase di sfruttamento decennale delle aree periferiche, con incentivazioni e compensazioni. Grave che Napoli tenti di riaprire questo sfruttamento, ma non si tratta di un provvedimento egoistico. Napoli, semplicemente, non ha dato seguito a quanto previsto dalla legge»

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