Santa Maria la Fossa

Allarne percolato, il Comune: ora via le ecoballe

Scatta il piano per bloccare la fuoriuscita di liquami ma resta il nodo bonifica
26 marzo 2011 - Fabio Mencocco
Fonte: Il Mattino Caserta

Santa Maria la Fossa. Continua l’emergenza percolato all’interno delle discariche che si trovano nella periferia di Santa Maria la Fossa. Il liquido nero che si forma a causa dell'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti ha portato nuovamente l'attenzione sulla discarica di ecoballe di Pozzo bianco. Dopo alcuni controlli effettuati anche dall’Arpac sul sito si è deciso di impermeabilizzare i pozzi spia, inoltre dovranno essere costruiti anche argini artificiali che serviranno per evitare che il percolato possa invadere i canali di scolo adiacenti ed invadere quindi i terreni vicini alla discarica. Il primo passo da compiere prima di cominciare i lavori resta sempre quello di svuotare i pozzi spia dalla massa di percolato che si è formata nei giorni di pioggia. Dopo di che si potrà dare il via alle operazioni di messa in sicurezza; bisognerà però tenere conto anche di alcune spaccature riscontrate all’interno dei pozzi. In pratica le crepe dovranno essere risistemate ed impermeabilizzate affinché non ci sia una contaminazione del terreno circostante ai pozzi. Ma c’è anche «un’altra priorità da tenere in considerazione», dice l’assessore all’Ecologia Franco Cepparulo che sottolinea come sia fondamentale «trovare una definitiva sistemazione per le ecoballe presenti presso il sito». Antonio Papa, che guida l'ente fossataro, si sta impegnando affinché anche le ecoballe, sistemate presso Pozzo bianco in tempo di crisi, vengano definitivamente smantellate poiché «in questo modo si potrebbero annullare i costi di gestione e si evita totalmente la fuoriuscita di percolato». Quest’ultima soluzione non è stata però ancora presa in considerazione da nessun organo «provinciale e nazionale, ma noi continueremo a batterci affinché Pozzo bianco sia ripulito, così come sta accadendo per Ferrandelle», dice Cepparulo che aggiunge: «Siamo a completa disposizione delle autorità competenti, mettiamo a disposizione i tecnici, ma le ecoballe devono sparire». Intanto resta aperta anche la questione che riguarda la bonifica di Parco Saurino. La maggior parte delle analisi prescritte è già stata inviata al ministero dell’Ambiente che attende però di conoscere ancora i risultati riguardanti le verifiche presso i pozzi spia nell’area dell’ex sito di stoccaggio. Al momento il processo di verifica si è bloccato «poiché alcuni dei pozzi individuati dall’Arpac avevano subito dei cedimenti strutturali oppure c’erano stati altri problemi tecnici, ma ho già chiesto di ridefinire il programma il più velocemente possibile», dice il sindaco Papa. Le verifiche riprenderanno a breve poiché mancano solo pochi pozzi da controllare, quindi il processo non dovrà cominciare totalmente da capo. Bisogna solo «individuare altri pozzi spia dove attingere acqua e poi effettuare le analisi che ci sono state assegnate» fanno sapere gli amministratori del comune del basso Volturno. Poi l’intera documentazione potrà essere inviata ed allegata al materiale già esistente, così che il Ministero possa stanziare gli investimenti utili alla bonifica di Parco Saurino.

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