Discariche, il sannio torna a rischiare
in regione verificheremo il piano inviato a Bruxelles
L’emendamento presentato in sede regionale finalizzato a porre fine alla provincializzazione dei rifiuti ha suscitato reazioni. «Sono convinta che quella della provincializzazione sia ancora la scelta giusta - dice il consigliere regionale Sandra Lonardo. Una scelta ponderata a lungo, che permette di responsabilizzare tutti i territori e di evitare che gli errori (e ce ne sono stati tanti) vengano sistematicamente scaricati, in gran parte, sulle aree più deboli, anche dal punto di vista della rappresentanza elettorale e dunque politica». Un voto quello regionale sospeso, per permettere al presidente Stefano Caldoro di riferire all'Aula. «Mi auguro, vivamente, - aggiunge quindi Lonardo - che il presidente Stefano Caldoro, investito di una grande responsabilità e forte del consenso ricevuto da tutti i cittadini campani, compresi quelli delle aree interne, voglia tenere conto delle preoccupazioni, delle obiezioni e della serena ma ferma contrarietà di chi ha il dovere, in tutta coscienza - al di là degli schieramenti - di rappresentare anche altre istanze. Rappresentazione che non deve essere interpretata come ostile - per principio - alle aree costiere più popolose, a partire da Napoli». «Non bisogna creare allarmismi e inutili guerre di campanile - sostiene il consigliere regionale Luca Colasanto presidente della Commissione ambiente - è indispensabile definire un quadro di insieme del sistema rifiuti campano. Domani mattina in Commissione terremo un incontro con l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano ed i tecnici della struttura che ci illustreranno la bozza di piano regionale dei rifiuti inviato a Bruxelles e soltanto dopo decideremo il da farsi. È ovvio, e sono certo che il presidente Caldoro terrà conto, che il Sannio e le aree che hanno ricevuto centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti da Napoli non potranno subire ulteriori disagi. Sempre in tema di rifiuti c’è l’intervento del consigliere di Tel Fernando Petrucciano. «L’allarme - sostiene - sollevato negli ultimi giorni sui possibili danni ambientali per la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte sottoposta a sequestro penale, solleva immediati e dubbi anche sui siti di Contrada Borea dove vicino ad una discarica, riempita sono stati aperti siti cosiddetti di trasferenza che dovrebbero essere utilizzati per brevi periodi ed in presenza di improrogabili esigenze. Ma l'insopportabile puzza, contestata dagli abitanti della zona divenuti reclusi in casa propria, lasciano presumere fermentazioni anomale ed esagerate per la destinazione data. Pensiamo quindi che nel caso specifico questi siti si stiano utilizzando in maniera illegittima e si stia perpetrando un abuso che, se accertato, sarebbe indicativo di gravissime responsabilità. Ricordiamo infatti che le stazioni di trasferenza sono consentite, nei casi gravi, per un massimo di 18 mesi, con semplice ordinanza. Visto che i 18 mesi sono passati almeno tre volte, ci può dire l'Amministrazione Comunale di Benevento come stanno le cose? Nella realizzazione degli impianti sono state osservate tutte le prescrizioni? Vengono mantenute le dovute attenzioni a garanzia della salute di chi vive lì vicino e a salvaguardia dell'ambiente? Ci dicono che delle cisterne che una volta, tanto tempo fa, asportavano il percolato non si abbia più traccia. Che fine fa questo liquido inquinante e puzzolente? Le acque dei pozzi civetta vengono analizzate con la costante, prevista periodicità? I terreni circostanti sono stati analizzati? Attendiamo risposta. Anzi no, la pretendiamo».