Piano Regione, svolta in Consiglio «Stop alla provincializzazione»
La proposta è dirompente e ha spaccato anche la maggioranza al punto che il vicepresidente della giunta Giuseppe De Mita ha lasciato l’aula e ha invitato l’Udc a seguirlo. La modifica della legge sui rifiuti volta a superare il principio della provincializzazione, una misura peraltro auspicata da molti settori (anche in modo trasversale) della politica e dal procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore, ha provocato la dura reazione dei consiglieri delle aree interne (in particolare degli irpini) che temono che i loro territori possano essere invasi dai rifiuti di Napoli. La proposta tuttavia è stata congelata, e dunque non è ancora legge, perchè il capogruppo del Pdl Fulvio Martusciello ha chiesto di rinviare il voto finale per consentire al presidente Caldoro di intervenire in aula «petto in fuori per spiegare le ragioni della legge». Tutto è nato da un sub-emendamento presentato da Gennaro Salvatore (gruppo «Caldoro presidente») alla legge sismica che declassa il ruolo delle Province nella scelta dei siti e degli impianti da destinare allo smaltimento dei rifiuti a puramente consultivo («sentite le Province») affidando i poteri di individuare i siti al presidente della giunta. Una chiara inversione di tendenza rispetto al principio della provincializzazione, pensata per venire incontro all’esigenza della provincia di Napoli di smaltire anche fuori dai suoi confini. Non è un caso che la proposta abbia subito ricevuto l’assenso di Luigi Cesaro. «L’iniziativa mi sembra sacrosanta. Ho sempre ribadito - dice il presidente della Provincia — che la realtà del territorio napoletano e la sua urbanizzazione complessa non consentono di poter attuare correttamente le norme oggi in vigore». Sta di fatto che la proposta di Salvatore ha acceso il dibattito e ha spaccato il Consiglio e i gruppi al loro interno. Lo scontro politico si è trasformato in una contrapposizione tra i napoletani e i rappresentanti delle altre province che, prescindendo dalla loro collocazione politica, hanno abbandonato l’aula per dissenso rispetto a quello che hanno qualificato come «un blitz all’insegna del Napolicentrismo». Una posizione criticata da Martusciello. «Il principio della provincializzazione è assurdo e chi lo difende vuole Napoli sommersa dai rifiuti. In aula - dice il capogruppo del Pdl - ci siamo ritrovati contro coloro che non hanno a cuore l’interesse della città e della Campania». Il promotore del sub-emendamento, Gennaro Salvatore, aggiunge: «La proposta nasce dalla consapevolezza che siamo di nuovo in una grande emergenza. Molti consiglieri corrono il rischio di apparire difensori del proprio orticello». L’Udc ha lasciato l’aula. «Viene alla luce ancora una volta l’accordo trasversale tra Pd e Pdl», attacca Pietro Foglia. Ma il Pd, al cui interno non manca chi è a favore della proposta di Salvatore (tra cui lo stesso capogruppo Peppe Russo: «Sono contrario a una legge che affida alle Province compiti e funzioni che le Province non sono in grado di gestire») ribatte puntando il dito proprio contro la spaccatura della maggioranza e chiede a Caldoro di riferire in aula.