Diciassette pagine ecco l´atto incriminato
29 maggio 2008 - co.sa.
Fonte: La Repubblica Napoli
«Se lo Stato avesse voluto anche minimamente favorire un gruppo per il quale vigeva una misura interdittiva, perché un prefetto avrebbe scritto in calce al documento appena redatto che tale atto doveva essere trasferito alla magistratura per le valutazioni di sua competenza?»
Ventiquattro ore dopo il blitz, il prefetto di Napoli Alessandro Pansa, raggiunto da un avviso di garanzia nell´ambito del blitz sui rifiuti, continua a osservare un rigoroso silenzio, ma affida a qualche collaboratore la sua sorpresa, ripete gli interrogativi che solo lo sviluppo dell´inchiesta potrà chiarire. Sono 17 pagine quelle che costano a Pansa, ex commissario, una contestazione per falso ideologico in concorso con l´amministratore delegato di Fibe Massimo Malvagna.
Il provvedimento è datato in prefettura 18 dicembre 2007. Si concentra sul "dare" e "avere" del gruppi Impregilo, sui restanti obblighi da rispettare e complessive spettanze da incassare. Per l´accusa, quell´atto procura a Fibe «un ingiusto vantaggio patrimoniale, effettivamente raggiunto - scrive il gip nell´ordinanza di custodia cautelare - attraverso la sottoscrizione dell´accordo, obiettivamente produttivo di un ampliamento della sfera soggettiva del beneficiario». La replica, da fonti vicine al prefetto di Napoli, è che tale atto «non è stato approvato formalmente, poteva essere successivamente modificato e a tal punto non era vantaggioso per il destinatario, che il gruppo Impregilo lo ha successivamente impugnato». Intanto fioccano ancora attestati di solidarietà per Pansa. Il Sin.pre.f., sindacato dei funzionari prefettizi, gli esprime «la vicinanza ed il più profondo senso di stima professionale di tutti gli appartenenti alla carriera prefettizia». «È a tutti noto - aggiunge la nota firmata dal presidente, Claudio Palomba - l´impegno che il prefetto Pansa ha dedicato sin dal suo insediamento nella delicata sede di Napoli alle complesse problematiche che affliggono la città, ma soprattutto per affermare massima legalità e trasparenza nell´azione amministrativa».
Il provvedimento è datato in prefettura 18 dicembre 2007. Si concentra sul "dare" e "avere" del gruppi Impregilo, sui restanti obblighi da rispettare e complessive spettanze da incassare. Per l´accusa, quell´atto procura a Fibe «un ingiusto vantaggio patrimoniale, effettivamente raggiunto - scrive il gip nell´ordinanza di custodia cautelare - attraverso la sottoscrizione dell´accordo, obiettivamente produttivo di un ampliamento della sfera soggettiva del beneficiario». La replica, da fonti vicine al prefetto di Napoli, è che tale atto «non è stato approvato formalmente, poteva essere successivamente modificato e a tal punto non era vantaggioso per il destinatario, che il gruppo Impregilo lo ha successivamente impugnato». Intanto fioccano ancora attestati di solidarietà per Pansa. Il Sin.pre.f., sindacato dei funzionari prefettizi, gli esprime «la vicinanza ed il più profondo senso di stima professionale di tutti gli appartenenti alla carriera prefettizia». «È a tutti noto - aggiunge la nota firmata dal presidente, Claudio Palomba - l´impegno che il prefetto Pansa ha dedicato sin dal suo insediamento nella delicata sede di Napoli alle complesse problematiche che affliggono la città, ma soprattutto per affermare massima legalità e trasparenza nell´azione amministrativa».