L’esperto: se le argille non sono a norma è rischio disastro

22 marzo 2011 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

«La impermeabilizzazione del fondo della discarica deve rispettare precise norme previste dalle leggi vigenti per garantire l’assoluta non permeabilità del terreno rispetto al percolato prodotto dai rifiuti»: Pietro De Paola, docente di geologia applicata alla pianificazione territoriale dell’università del Sannio ed ex presidente del Consiglio nazionale dei geologi, spiega i rischi che si corrono a Chiaiano, ma anche in tutte le altre discariche in caso di violazione della legge. Un tema estremamente delicato che resta al centro delle preoccupazioni degli abitanti di tutti quei Comuni che ospitano siti di sversamento.
Che cosa prevedono le norme attuali? «Bisogna rispettare precisi coefficienti di permeabilità che devono caratterizzare le argille destinate a impermealizzare il fondo delle discariche, unitamente ad altri dispositivi. E questi coefficienti di permeabilità vanno rilevati con prove specifiche». Se l’impermeabilità non è garantita che succede? «Che i liquami e le sostanze inquinanti possono superare la prescritta barriera e infiltrarsi nel sottosuolo: se l’area contiene falde idriche anche queste possono essere inquinate».
Può essere successo a Chiaiano? «Se si ritiene che le argille del fondo discarica non siano a norma, è evidente che un’infiltrazione potrebbe essersi verificata. Ma prima di gridare al disastro ambientale occorre fare opportune e specifiche verifiche»
Quali? «Bisogna innanzitutto saggiare le caratteristiche litologiche e idrogeologiche del sottofondo, accertare la presenza di falde idriche, la loro consistenza, le direzioni di flusso e lo stato di eventuale inquinamento».
Se non c’è falda acquifera? «In questo caso la situazione è meno grave: il liquame si perde nel sottosuolo, ma non produce danni». È possibile fare verifiche in una discarica già quasi piena? «Certo, i sondaggi e i prelievi possono essere eseguiti in aree esterne, e limitrofe al sito che ospita i rifiuti».
Come è possibile che in una discarica in teoria così controllata si verifichino anomalie? «Evidentemente, se l’ipotesi dei magistrati fosse confermata, ci sono state delle smagliature nel corso della costruzione del sito di sversamento e nelle successive fasi di gestione».
È possibile rimediare? «Il rimedio è teoricamente possibile, ma comporta notevoli spese. Si può procedere a un isolamento del sottosuolo in maniera da evitare che le sostanze inquinanti si propaghino nelle aree adiacenti. Un procedimento comunemente detto di incapsulamento».
In un settore come quello dei rifiuti così fortemente inquinato dalla malavita, i geologi che ruolo possono svolgere? «Quello di realizzare uno studio preventivo del sottosuolo e delle condizioni all’intorno in maniera da indirizzare correttamente le scelte progettuali. Questa sarebbe una garanzia per tutti e soprattutto per i cittadini che abitano nei pressi delle discariche».

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