S.Arcangelo chiusa, rifiuti a Savignano

Perifano (Samte): raggiunto un accordo temporaneo con la provincia di Avellino
20 marzo 2011 - m.s.p.
Fonte: Il Mattino Benevento

«Il sequestro preventivo della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte apre una serie di problemi di non facile soluzione». Lo ammette Luigi Diego Perifano, amministratore unico della Samte, la società della Provincia di Benevento che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti, all’indomani del provvedimento disposto il 18 marzo dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento ed eseguito dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato di Benevento. «In questo momento - spiega Perifano - naturalmente la priorità non può che essere quella della messa in sicurezza dell’impianto, per cui, nel rispetto del provvedimento assunto dalla magistratura, ci adopereremo per fare la nostra parte quanto prima e meglio possibile. La Samte ha già in fase avanzata di definizione i dispositivi di emergenza per scongiurare che il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti possa subire arresti o rallentamenti a livello provinciale: questa è la nostra prima preoccupazione e siamo a lavoro per evitare disagi alla popolazione. Grazie anche all’intervento del presidente della Provincia Cimitile e dell’assessore provinciale Aceto, la Samte ha sottoscritto un accordo temporaneo con la Provincia di Avellino per il conferimento straordinario di 50 tonnellate al giorno di rifiuti presso la discarica di Savignano Irpino. Altre misure tampone sono allo studio - fa sapere l’amministratore della Samte - e contiamo, nel giro di una settimana, di avere un quadro preciso della situazione, che comunque, allo stato, è sotto controllo». Sul caso Sant’Arcangelo interviene anche il presidente dell’Asia Lucio Lonardo. Dopo aver dato conto degli ottimi risultati dell’estensione del ”porta a porta” sull’intero territorio comunale (nel primo bimestre del 2011 è stata raggiunta quota 51,42%), Lonardo sottolinea: «Per la prima volta nella sua storia, Benevento conferisce più alle piattaforme per il riciclo che allo Stir, stabilimento di tritovagiatura e imballaggio, o alla discarica. Con questo atteggiamento, la magna pars dei cittadini di Benevento ha dimostrato di non essere cieca contemporanea, come dice nel manifesto il Totò sui rifiuti, ma di essere contro la logica delle discariche, preferendo vivere appieno l’ambiente che la circonda senza fetori e senza dover sopportare disastri ambientali di ogni tipo. La vicenda di S. Arcangelo non può lasciarci indifferenti: in tanti - ricorda il presidente dell’Asia - tra gli addetti ai lavori avevano levato gli scudi contro una scelta dettata più dalla mitezza della popolazione che da una saggia scelta idro-geologica. E oggi 25 saggi (?) e il management dello stesso assessorato si apprestano a individuare nuove aree da adibire a discarica, guarda caso sempre con Sannio e Irpinia tra gli eletti, zone interne che necessiterebbero invece di tutt’altra considerazione. Benevento ha una proiezione per il 2011 di raccolta differenziata che oscilla tra il 52 e il 58%, Napoli non si schioda dal 18% nonostante i milioni di euro investiti e noi dobbiamo continuare ad ospitare sul nostro territorio il frutto della loro incapacità, insensibilità, strafottenza, frutto che, dalle cronache di questi giorni, apprendiamo nessuno vuole in Europa. Hanno creato il ”rifiuto errante”, ma sappiano che qui non c’è trippa per i gatti: abbiamo già dato. Non ha dato, invece, la Regione Caldoro, alla città, la dignità di un finanziamento per un proprio impianto per l’umido, costringendoci a fare , nonostante il nostro agire virtuoso, a nostra volta gli erranti dovendo conferire il nostro differenziato in Lombardia. Se così non fosse, il costo dei conferimenti, essendo praticamente azzerato, porterebbe a cifre più che appetibili la nostra Tarsu».

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