Discarica S.Arcangelo, arriva il sequestro
Rimane parzialmente funzionante il lotto 1
Il timore di un grave danno ambientale ha posto fine all’attività di tre lotti della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. Un momento cruciale dopo le tante polemiche che hanno contrassegnato, prima la realizzazione di questo impianto, e poi i criteri seguiti per l’assegnazione delle quote da versare alle varie località della regione. Resta solo un lotto semifunzionante. È scattato infatti un sequestro chiesto dal sostituto procuratore della Repubblica Antonio Clemente e disposto dal Gip Sergio Pezza. Un sequestro eseguito dal Nucleo investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo forestale dello Stato. È avvenuto nel pomeriggio ed è scaturito a seguito di una lunga attività di indagine svolta dagli uomini del Corpo forestale dello Stato che ha portato alla luce l'inquinamento causato dall'illecito smaltimento del percolato prodotto all'interno della discarica che finiva prima nel torrente Pazzano che scorre sotto l’impianto, e poi nel fiume Calore. Al pericolo inquinamento si aggiunge il rischio della frana anche perchè non sono stati ancora eseguiti i lavori richiesti dalle prescrizioni contenute nelle relative autorizzazioni. Il provvedimento del magistrato non blocca i lavori di consolidamento che sono previsti per i lotti due, tre e quattro. Ne ci sarà uno stop per le verifiche anch’esse in corso presso una parte dell’impianto il lotto uno, che sta smaltendo i rifiuti provenienti solo dai centri sanniti. Pertanto, al fine di evitare che gli inquinamenti possano portare ad un maggiore grave danno per l'ambiente e rischio e per la salute pubblica, si è provveduto ad apporre i sigilli alla discarica a cui giungono i rifiuti dei 78 comuni del Sannio e fino a qualche mese fa anche quelli della provincia di Napoli. Il provvedimento del magistrato che si è concretizzato con il sequestro attuato ieri pomeriggio con l’apposizione dei sigilli giunge dopo che nei giorni scorsi la discarica di contrada Nocecchie di Sant’Arcangelo Trimonte era stata parzialmente chiusa su disposizione del direttore tecnico della Samte, la società della Provincia che ha la gestione del ciclo dei rifiuti. Il ridimensionamento dell’attività presso la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte lo aveva reso noto l’assessore provinciale all’ambiente Gianluca Aceto, il quale aveva precisato che «la chiusura era stata disposta per poter condurre ulteriori indagini e verifiche tecniche circa la tenuta strutturale della stessa discarica». Questo provvedimento di chiusura temporanea, ha consentito di procedere normalmente per i conferimenti dai comuni sanniti, mentre sono stati sospesi quelli da fuori Provincia. L’assessore Aceto aveva assicurato che erano al vaglio le soluzioni per garantire le alternative e assicurare la prosecuzione del servizio quando, come nel caso presente, si verificano momentanee chiusure della discarica di Sant’Arcangelo. Infatti in questi giorni si sono messi a punto piani di emergenza per far fronte a un blocco totale dell’attività di questa discarica. Evitando che il Sannio, che ha tanto dato alle altre province della Regione possa poi trovarsi nelle condizioni di dover affrontare un emergenza sul proprio territorio. Varie le cause che potrebbero portare al blocco totale da quelle già evidenziate dal provvedimento del magistrati ad altre che fanno riferimento all’assetto dei terreni. C’è poi da tener presente anche il discorso economico con le perdite per l’azenda che gestisce l’impianto, anche se passa insecondo piano di fronte al nodo ambientale.