Ecoballe, ora a Eboli spunta un altro sito
Doveva essere solo a Coda di Volpe il sito per le ecoballe. Ad Eboli ne spunta un secondo, nella zona industriale di Eboli, a poche centinaia di metri dal Cdr. L’area che l’amministrazione comunale aveva indiato come sito alternativo a Coda di Volpe diventa anch’essa sito per il deposito delle ecoballe. Due, anzichè uno. Ma nel giro di appena due settimane il Commissariato per l'emergenza rifiuti requisisce entrambe le aree per potervi abbancare tonnellate di rifiuti, provenienti dai Cdr campani. E così dal mare ai monti il passo è breve, per Eboli si preannuncia una stagione davvero calda. Mentre nella zona Asi di Battipaglia alle spalle dell'impianto di Cdr, posto sul confine ebolitano, ieri mattina si è proceduto alla sistemazione delle prime balle da rifiuto, sulla Marina la commissione tecnica "popolare" ha raggiunto Coda di volpe per effettuare il primo sopralluogo al sito. Dallo scorso 19 maggio, presidiata giorno e notte dalle forze dell'ordine, la vasca del depuratore in disuso di Foce Sele continua ad accogliere i rifiuti tritovagliati della regione Campania. Si è giunti quasi a 14 mila balle stoccate, su 28 mila di capienza, e solo ora la commissione, composta da Domenico Alfano, presidente del comitato di quartiere di Santa Cecilia, dagli ingegneri Raffaele La Brocca, Gianluca Sibilia, Michele Malandrino, da Antonio Atrigna (geologo), a cui si affiancano Giovanni Cannoniero, responsabile del Settore ambiente del Comune di Eboli e Vito Busillo, presidente del Consorzio di bonifica in destra Sele, ha potuto accedere all'area. Niente affatto incoraggiante il verbale redatto al termine del sopralluogo, documento che già da ieri pomeriggio è sulla scrivania del Generale Giannini per il Commissariato di Governo, del Prefetto e del Questore di Salerno. Sono i tecnici a riscontrare che «il 60- 70% delle balle stoccate risultano rotte. L'involucro, che dovrebbe isolare i rifiuti tritati e compattati (pari a 1,3 tonnellate di peso), è in parte o totalmente lacerato» così l'ingegnere La Brocca dettaglia la visita e aggiunge «i rifiuti sono poggiati su una superficie piatta di calcestruzzo senza sistemi di captazione per il percolato». Ma c’è un altro scenario: si sta stoccando percolato alla foce del fiume Sele. Ma Raffaele La Brocca, aggiunge dell'altro: «L'impianto di nebulizzazione è inadeguato per le 9 file di balle già presenti e con il caldo di questi giorni l'odore comincia a sentirsi».