Nocera Inferiore L’acquisizione delle quote della società metelliana

Sa.Ta e Rifiuti: veleni fra Pd e Pdl

Il commissario trova i soldi ma sull'operazione societaria ancora molti tentennamenti
11 marzo 2011 - Algia Testa
Fonte: Il Mattino Salerno

Nocera Inferiore. Potrebbe essere legato all'incontro di questa mattina il destino della Se.Ta mentre in città è guerra aperta tra Pdl e Pd in un botta e risposta senza esclusione di colpi. Su loro richiesta, i sindacati incontreranno stamattina a palazzo di città di Nocera Inferiore il commissario prefettizio Giuseppina Di Rosa e il primo cittadino di Cava de’ Tirreni Marco Galdi. Dovrà essere soprattutto il commissario che regge le sorti del Comune nocerino a fornire risposte circa la volontà o meno di concretizzare l'acquisizione del 42,5% delle quote societarie per salvare la società metelliana da sicura liquidazione. Il sindaco Marco Galdi, dal canto suo, si è sempre manifestato disponibile a portare a compimento l'operazione e ad acquisire la sua parte di quote, equivalente a quella nocerina, e in una nota, di qualche giorno fa, aveva dato come termine ultimo per la concretizzazione del passaggio societario il 31 marzo, data, scaduta la quale, avrebbe trasferito il servizio rsu cittadino nelle mani del Consorzio di Bacino Sa1. Secondo indiscrezioni il commissario Di Rosa sarebbe anche riuscita a rinvenire i 600mila euro necessari per l'acquisizione delle quote, ma non ci sarebbero allo stato garanzie circa il futuro sostegno dell'operazione. Tutto ciò mentre in città Pd e Pdl continuano a lanciarsi accuse reciproche sia sulla questione Se.Ta che sull'aumento del ruolo Tarsu 2010. Nei giorni scorsi il segretario del Pd, Salvatore Forte, aveva dichiarato che «Ad oggi il debito del Comune nei confronti della SeTa è di circa 5 milioni di euro e non di 14» fugando ogni dubbio su di un eventuale rischio dissesto per l'Ente. Il candidato sindaco del centrodestra Adriano Bellacosa aveva replicato con dettagliate argomentazioni e aveva dichiarato che, invece, «Il rischio di dissesto è quanto mai concreto e il Comune è in debito verso la Seta per circa 12 milioni di euro». La polemica appare infinita. Forte replica nuovamente affermando che «Continuare a mentire ai cittadini è veramente scandaloso ed inqualificabile per chi vorrebbe essere il primo cittadino di questa città. Meno arroganza e meno spocchia non sarebbe male. Con la sua risposta Bellacosa ha chiarito in maniera inequivocabile che egli è stato ed è interessato a questa vicenda esclusivamente come legale e consulente della SeTa. La stupefacente dovizia di particolari, appartengono sicuramente più all'avvocato, la cui competenza non abbiamo mai messo in discussione, ma molto meno al cittadino interessato al bene comune come egli vuol fare credere. Ma da chi ha un palese conflitto di interessi c'è da aspettarsi questo ed altro. Ribadiamo la nostra contrarietà all'operazione di pubblicizzazione della SeTA e rassegneremo le nostre preoccupazioni al Commissario e se sarà necessario, alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti». La replica arriva questa volta dal Pdl co una nota a firma del coordinatore cittadino Fabio Ferrigno. «Se oggi un problema esiste e tutti i cittadini devono pagarne le conseguenze, la responsabilità, non solo politica, è di chi ha amministrato e quindi del Pd e non di altri. Il Pd parla di un debito di 5 milioni di euro, mentre nel bilancio ed in tutti gli atti ufficiali il debito è indicato in circa 12 milioni di euro: questi sono numeri e non opinioni. Quanto all'aumento della Tarsu, anche il segretario del Pd dovrebbe documentarsi come abbiamo fatto noi, acquisendo la deliberazione del Commissario del 30 novembre 2010: si accorgerebbe che vi era stato un errore nella preparazione dei ruoli per il 2010. Gli amministratori del Pd potrebbero cominciare a riconoscere i propri errori: la smettessero dunque di distrarre i cittadini, con fumosi comunicati stampa. Il problema, sui rifiuti, l'hanno causato loro e nessun altro».

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