Il dubbio di Anzalone: a Savignano i rifiuti napoletani?

L'ex assessore regionale chiede chiarimenti a Sibilla e Caldoro
11 marzo 2011 - r.av
Fonte: Il Mattino Avellino

«Da dove arriva l’immondizia che si sversa nella disacrica di Savignano?» Luigi Anzalone «come cittadino irpino che, tra il 1995 e il 1999, è stato presidente della Provincia Avellino e dal 2001 al 2005 assessore regionale al Bilancio, al Demanio e ai Rapporti con i Paesi del Mediterraneo e dal 2005 al 2010 è stato consigliere regionale e vicepresidente della Commissione anticamorra» - pone la domanda al presidente della Provincia di Avellino, Cosimo Sibilia, al governatore della Campania, Stefano Caldoro, al sindaco di Savignano Irpino, Oreste Ciasullo, e quindi anche ai deputati, ai senatori e ai consiglieri regionali dell’Irpinia. Si tratta di una questione, avverte Anzalone, decisamente preoccupante e «in merito alla quale chiedo vivamente di avere, per l’opinione pubblica irpina prim’ancora che per me, una immediata e chiara e, spero, tranquillizzante risposta». Spiega l’ex assessore regionale del Pd: «Da più parti e ambienti, anche istituzionalmente qualificati, mi è stato detto e ripetuto, al punto di scuotere la mia incredulità, che da mesi, quotidianamente e continuatamente, nella discarica di Savignano Irpino vengono sversati i rifiuti non solo della provincia di Avellino (com’è giusto che sia, anche in virtù di un’apposita legge regionale da me votata, e come l’opinione pubblica crede che sia), ma anche, in enormi quantità, i rifiuti di Napoli e dei Comuni della sua provincia. Chiedo, quindi, di sapere se la notizia, in tutto o in parte, corrisponda al vero, augurandomi comunque che sia destituita di fondamento». Nel caso, fosse vera, Anzalone rilancia le richieste per sapere: «In base a quale accordo, stipulato tra chi una siffatta operazione viene fatta?; quanto tempo durerà?; qual è il quotidiano quantitativo di immondizia extrairpina che viene conferita nella discarica irpina?; di che tipo di rifiuti si tratta e quali sono i controlli che si effettuano per verificarne la natura?; a quanto ammonta il quantitativo di rifiuti irpini che vengono portati a Savignano». Si tratta, aggiunge Anzalone, di un «quantitativo che, comunque, data l’elevata percentuale che nella nostra provincia ha raggiunto la raccolta differenziata, non può che essere modesto. Quest’ultima domanda è di particolare importanza perché può anche accadere che se i rifiuti napoletani vengano portati nella discarica irpina in modo alegale, paralegale o illegale, nulla toglie che, mettiamo, all’uscita del casello dell’autostrada di Avellino, i camion con i rifiuti cambino conducenti e siano provvisti di false certificazioni attestanti la provenienza irpina, come pare accadesse più di venti anni fa». Luigi Anzalone si augura di ottenere «risposte chiare e circostanziate a questi quesiti». Aggiunge due questioni: «La prima: essendomi occupato a lungo di tale delicata questione nella maniera più onesta, trasparente e anticamorristica e sapendo come le costumanze campane in materia sono di tutt’altro segno, non vorrei che vi si fosse ricaduti non so ad opera di chi. La seconda cosa: nell’ambito del ”crucifige” antibassolinano legato proprio all’emergenza rifiuti, vicenda della quale ho tante volte parlato e scritto, la destra, con falsa e sguaiata agitazione propagandistica, andava dicendo che l’allora presidente della Regione, Antonio Bassolino, unitamente alla presidente della Provincia di Avellino, Alberta De Simone, avrebbe riempito l’Irpinia di rifiuti napoletani. Ciò, però, non è mai avvenuto. Ma ora che cosa sta succedendo?».

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