Terra dei fuochi, funziona la task-force
Minidiscariche, in provincia sono 232
Duecentotrentadue minidiscariche in provincia di Caserta, di cui 198 censite in due mesi dai tecnici della Regione, contro le 173 trovate in provincia di Napoli: ottima esca per quegli incendi che hannno fatto conoscere il territorio a confine tra le province di Napoli e Caserta come «la terra dei fuochi». In compenso, però, dopo le denunce e le polemiche, procede con successo l’azione di prevenzione pianificata, da ottobre, in periodiche riunioni in prefettura, per contrastare il fenomeno dei roghi di rifiuti, materiali di risulta e pneumatici sversati illegalmente nella zona. Nell’ultimo incontro, svoltosi ieri a Napoli per fare il punto della situazione, sono stati illustrati i significativi risultati conseguiti da ottobre nell’azione di contrasto. Alla riunione, presieduta dal prefetto De Martino, ha partecipato anche il prefetto di Caserta Monaco. Con loro l’assessore regionale all’agricoltura Amendolara, il vice presidente della commissione regionale speciale per le bonifiche ambientali, i sindaci e amministratori dei Comuni di Qualiano, Calvizzano, Marigliano, Acerra, Pomigliano, Villaricca, il commissario di Casoria, i vertici delle forze dell’ordine, i comandanti regionale e provinciale del Corpo forestale dello Stato, il vice direttore regionale dei vigili del fuoco, i rappresentanti dell’amministrazione provinciale, della polizia provinciale, delle polizie municipali di Giugliano in Campania, Marano, Melito, Mugnano, Napoli, Palma Campania, Sant’Antimo, dell’Arpac, dell’Ispettorato provinciale del Lavoro e dell’Asl Na2. In conclusione si è convenuto che il livello di attenzione sul fenomeno deve rimanere alto e che l’attività di contrasto va accentuata con l’approssimarsi della stagione più secca. In tal senso il questore terrà una riunione tecnica con tutte le forze dell’ordine per il coordinamento operativo degli interventi. Il prefetto ha sollecitato i sindaci perché, in ragione della gravità del fenomeno che interessa i loro territori, adottino scelte politiche che privilegino la tutela dell'ambiente e della salute e ha chiesto alla Regione di valutare misure di supporto per i comuni più attivi nel contrasto del fenomeno. In quest'ottica l'Arpac si è impegnata a predisporre una circolare ai comuni per evidenziare come i rifiuti in questione, che giacciono su suolo pubblico, siano generalmente assimilabili a quelli solidi urbani e pertanto possano essere rimossi senza che occorra procedere alla caratterizzazione, con indubbie economie per gli enti locali. Il prefetto ha poi chiesto al Corpo forestale di impegnarsi in un progetto di riqualificazione delle aree bonificate attrezzandole con essenze arboree; anche l’assessore Amendolara ha dichiarato l’interesse della regione all’iniziativa offrendo la disponibilità dei sedici vivai delle foreste regionali ai quali i sindaci potranno attingere per la sistemazione a verde delle aree ripulite dai rifiuti. «L’assessorato - dice Amendolara - lo scorso dicembre, ha attivato in sinergia con la Sma, un servizio, in via sperimentale, di sorveglianza, avvistamento, pattugliamento e pronto intervento anti incendio nelle aree colpite dall’emergenza diossina, noto come ”I tutor nel territorio agricolo Napoli-Caserta”. Due mesi di lavoro non sono sufficienti a una conoscenza approfondita e omogenea del territorio, ma sicuramente i risultati cominciano a dare risposte più esaustive e analitiche rispetto alla problematica e ci consentono di mettere in atto azioni più pervasive». «Pertanto - conclude Amendolara - invierò una nota in questi giorni ai sindaci dei Comuni coinvolti, invitadoli ad affiggere nell’area di loro competenza manifesti di ordinanza, per comunicare alla cittadinanza l’esitenza del progetto e per sensibilizzarla affinché certe azioni non vengano più compiute».