Napoli est, primo sopralluogo per il termovalorizzatore
L'elettrodotto da delocalizzare
Un sopralluogo all'area dove dovrebbe essere costruito il termovalorizzatore di Napoli est è stato il primo intervento del commissario Alberto Carotenuto. Si tratta, come è ormai noto, dello stesso spazio dove già c'è il depuratore: e una prima, ma non nuova né insuperabile difficoltà, è rappresentata dalla necessità di spostare l'elettrodotto ad altissima tensione che la attraversa. Per questo il commissario ha già contattato Terna per conoscere, tra l'altro, anche i costi dell'operazione. La zona è attraversata anche da un canale che porta i reflui trattati dal depuratore alla condotta del porto e anche in questo caso potrebbe essere necessario uno spostamento, anche se si farà di tutto per evitarlo. Il commissario ha chiesto a Neam, la società formata da Sapna e Asia (le società di Provincia e Comune) il disciplinare tecnico che dovrebbe essere alla base della gara. Questo sarà poi esaminato dalla commissione di esperti che Caldoro dovrà nominare in tempi brevissimi come previsto dall'articolo 1 comma 2 bis della legge del 24 gennaio 2011. Il commissario intende ovviamente salvaguardare la cosiddetta continuità amministrativa: in parole povere non vuole buttare a mare quello che è già stato fatto. Bisognerà, però, vedere, atti alla mano, come è possibile andare avanti. L'imperativo, al momento, è fare presto. Anzi prestissimo. L'imminente chiusura della discarica di Chiaiano e la impossibilità dichiarata dal presidente Cesaro di reperire aree nella provincia di Napoli per realizzare siti di sversamento, rendono, infatti, urgente l'avvio dei lavori del termovalorizzatore. Fino ad allora si andrà avanti portando i rifiuti negli impianti regionali, ma anche fuori regione. Il tutto a costi altissimi: le tariffe previste dalle province di Caserta e Avellino sono, infatti, più care di quelle napoletane. Nel casertano si spendono addirittura 140 euro per smaltire una tonnellata di spazzatura. E anche più cari sono gli spostamenti verso le altre Regioni dove si arriva a pagare intorno ai 150 euro. E sono previsti anche degli aumenti. Attualmente per portare in giro le 800 tonnellate di frazione umida prodotte ogni giorno dagli stir si spendono circa 100 mila euro al giorno.