"IrpiniAmbiente", accordo firmato senza la Cgil
Fumata bianca nella trattativa tra IrpiniAmbiente e i sindacati per l'acquisizione del personale del comparto rifiuti. L'accordo è stato sottoscritto sullo schema già definito e sottoposto all'approvazione dei lavoratori. A sorpresa, non firmano la Fiadel e, soprattutto, la Cgil, che aveva già espresso una posizione critica - poi rientrata - e non aveva firmato la preintesa. La scelta rischia di provocare una nuova lacerazione nel fronte sindacale. Le motivazioni espresse dai rappresentanti Cgil non convincono le altre organizzazioni. «Avevamo chiesto - evidenzia Giuseppe Borriello - che le procedure avvenissero attraverso l'articolo sei dei contratti di lavoro del settore, ma questo non è stato inserito all'interno dell'impianto. Nelle premesse, poi, non sono specificate al meglio le condizioni che hanno portato alla costituzioni della società provinciale, mentre risulta poca chiara la questione del Tfr. Infine, avevamo pure ribadito l'opportunità di non specificare il contratto di assunzione, limitandosi a riportare le posizioni delle rispettive parti. Mi auguro che le organizzazioni che hanno sottoscritto l'intesa possano riportare la discussione in assemblea e chiedere la votazione degli operatori attraverso un referendum». «È un'ipotesi inammissibile - replica il segretario della Cisl, Mario Melchionna -. I lavoratori ci hanno dato pieno mandato a sottoscrivere l'accordo. Sono rammaricato per la mancata firma di un accordo che rappresenta le posizioni assunte, in maniera unitaria, negli ultimi mesi. Evidentemente, c'è un ordine di scuderia, a livello nazionale, che impone di non sottoscrivere alcun accordo, che pensavamo fosse limitato esclusivamente al settore metalmeccanico. Mi auguro che la Cgil possa rivedere la propria posizione». Guarda più all'impianto complessivo dell'accordo, invece, il responsabile del settore ambiente della Uil, Michele Caso. «La provincia di Avellino - evidenzia - resta la prima che sul piano regionale si dà un aspetto strutturale, operativo ed univoco rispetto al delicato problema dei rifiuti. Tra l'altro, le condizioni per gli addetti non sono state minimamente intaccate: il riconoscimento del ticket migliora la situazione di una buona fetta di lavoratori». Non manca un riferimento alla questione contrattuale. «Magari - aggiunge, con una battuta, Caso - il contrasto aperto dalla provincia e da IrpiniAmbiente con Fise potrebbe convincerli a rivedere la decisione sul contratto. Anche se non abbiamo raggiunto l'accordo, però, è importante aver mantenuto le condizioni economiche e aver confermato la possibilità di eventuali azioni per il riconoscimento di Federambiente: la battaglia prosegue». L'intesa riguarda i dipendenti dei due Cosmari e delle rispettive articolazioni societarie. «Per gli addetti dello Stir e per il personale provenienti da altri enti o aziende - si legge sul verbale di accordo - si rimanda ad una successiva contrattazione sindacale». Il nodo principale della contrattazione, la questione contrattuale, resta ancora da risolvere. Definiti, invece, altri importanti aspetti, sullo scherma della preiontesa siglata nei giorni scorsi. «I rapporti di lavoro - hanno concordato le parti - proseguiranno con IrpiniAmbiente. I contratti part time saranno, invece, trasformati in full time. I dipendenti opereranno con mansioni analoghe e coerenti con la professionalità posseduta e l'esperienza maturata». Il personale assunto a tempo determinato, invece, «verrà inserito in un bacino dove la società dovrà attingere prioritariamente per le eventuali assunzioni». L'accordo prevede, come già definito, il pagamento del Tfr per i lavoratori che ne faranno richiesta. Concesso, inoltre, un buono pasto di 5,29 euro per tutti gli addetti acquisiti. «I dipendenti che godevano di un periodo di ferie e permessi retribuiti di maggior favore - recita, infine, l'intesa - mantengono ad personam tale trattamento».