Rifiuti: scioperi a catena, settimana di disagi in città
Si ferma in città la raccolta dei rifiuti. I 178 dipendenti di «Caserta Ambiente» incroceranno le braccia per l’intera giornata di oggi per protestare contro la mancata corresponsione delle quote di Tfr (trattamento di fine rapporto), degli oneri previdenziali e delle tredicesime maturati nel periodo in cui titolare dell’appalto per la raccolta e lo spazzamento a Caserta era la Saba. A distanza di circa un anno dal passaggio di cantiere tra il vecchio e il nuovo concessionario i lavoratori non hanno infatti ancora percepito le somme previste. In base a quanto stabilito da un accordo, siglato in Prefettura lo scorso mese di ottobre, il Comune di Caserta avrebbe dovuto infatti versare alla Saba cinque tranches, ciascuna da duecentomila euro, per consentire all’azienda di far fronte ai pagamenti. Così invece non è stato. «A una prima rata, corrisposta a novembre - spiega Gianfranco Spanò, segretario provinciale Uil trasporti - sono seguiti soltanto rinvii e promesse. Ieri pomeriggio a Palazzo Castropignano, un’altra fumata nera e la conferma che non ci sono fondi a disposizione per garantire il mantenimento degli accordi». Tutto ciò alla vigilia della scadenza della proroga di tre mesi concessa dal Comune alla società «Caserta Ambiente». Da qui la proclamazione dello sciopero (saranno garantiti soltanto i servizi minimi essenziali) che rischia di creare non pochi disagi in una città che nelle ultime settimane non ha brillato in quanto a igiene ambientale. Confermato per le giornate di giovedì e venerdì anche lo sciopero degli addetti alle pulizie delle strutture comunali che avevano già incrociato le braccia una settimana fa. In questo caso, all’origine della protesta c’è il mancato pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio. Il Cem, il consorzio napoletano che da due anni e mezzo gestisce il servizio per conto del Comune di Caserta (l’appalto, in scadenza a settembre, potrebbe però essere interrotto prima), ha dichiarato di non essere più in grado di anticipare le mensilità ai 21 dipendenti. Troppi i canoni non percepiti, fa sapere il consorzio, che ora vanta un credito nei confronti dell’ente pari a circa ottocentomila euro. Tra i corridoi di Palazzo Castropignano si vocifera della possibilità di un versamento di cinquantamila euro da effettuare entro mercoledì. Una notizia che, anche se confermata, non fermerebbe la due giorni di sciopero dei lavoratori che protestano anche per il mancato adeguamento del monte orari mensile a fronte dell’ampliamento delle superfici comunali da gestire. Oltre alla sede centrale, agli uffici decentrati, alle delegazioni comunali, ai due cimiteri, alle aree mercatali, ai campi sportivi e alle palestre scolastiche, i dipendenti del Cem si occupano infatti anche della pulizia del Belvedere di San Leucio, della biblioteca, dell’ex caserma Sacchi, degli uffici giudiziari, del comando dei vigili urbani e del planetario per una superficie complessiva di circa 90 mila metri quadrati. I lavoratori sperano infatti di passare dalle 36 attuali alle 40 ore settimanali e ottenere così anche un adeguamento della busta paga ma le critiche condizioni economiche dell’ente al momento sembrano aver frenato ogni tentativo di contrattazione. Dunque tutta la vertenza è ancora da definire.