Rifiuti, forma del contratto e stop alle proteste

Domani il sì per il passaggio dei lavoratori a IrpiniAmbiente. Via la tenda della resistenza
27 febbraio 2011
Fonte: Il Mattino Avellino

Tenda della resistenza Il giorno tanto atteso è alle porte. Domani si chiude la lunga vertenza che ha visto contrapposti i lavoratori del comparto rifiuti e «IrpiniAmbiente». È prevista, infatti, la firma al contratto che sancisce il passaggio definitivo dei dipendenti Asa con la società provinciale, nata nel dicembre 2009 per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti in Irpinia. La sigla all’accordo arriva dopo oltre tre mesi di incontri e scontri tra le parti, anche con momenti di tensione sotto Palazzo Caracciolo, dove - dallo scorso dicembre - i lavoratori hanno impiantato una tenda di protesta. Tenda che verrà smontata con tanto di cerimonia tra domani e dopodomani. Una vera e propria festa a cui sono stati invitati i vertici di IrpiniAmbiente e il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia. In questo lungo periodo, è stato importante il ruolo del prefetto Ennio Blasco che ha promosso a Palazzo di Governo una serie di tavoli per favorire il confronto tra le parti e tentare di smussare gli angoli. I dipendenti Asa, parimenti ai colleghi della società Av 2 Ecosistema del bacino del Cosmari Avellino Due (che hanno sottoscritto l’intesa nelle settimane passate), sigleranno (compresa la Cgil dopo le recenti modifiche) il contratto proposto da IrpiniAmbiente, ma con alcune agevolazioni. Proprio sul contratto le parti s’erano divise. Le organizzazioni sindacali rivendicavano l’applicazione di quello di Federambiente, la società provinciale quello Fise. Il primo, secondo i lavoratori, avrebbe dato maggiori garanzie. Considerazione non condivisa da IrpiniAmbiente che ha spinto per l’altra soluzione (poi adottata), ritenuta sempre favorevole ai dipendenti ma meno onerose per determinati aspetti, pur conservando i livelli pregressi. Poi, l’intesa che chiude positivamente una delle più delicate e difficili vertenze di questi mesi in Irpinia. Intanto, sempre sul fronte rifiuti la Fise, l’associazione che fa capo a Confindustria, è intenzionata a presentare ricorso al Consiglio di Stato, dopo che il Tar Lazio ha bocciato il ricorso presentato lo scorso anno contro Palazzo Caracciolo, confermando la legittimità della scelta della Provincia di Avellino di dare vita a IrpiniAmbiente, la società a totale capitale pubblico dell’ente per la gestione del ciclo integrato.

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