Patto per la differenziata progetto da 96 milioni

Accordo fra Provincia e Conai: obiettivo 65% in quattro anni
26 febbraio 2011 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Cinque macro-aree territoriali in cui è suddiviso il territorio: è questo l’impianto operativo del progetto varato da Provincia e Conai per l’implementazione della raccolta differenziata. Caserta fa ambito a sé. Gli altri ambiti sono Sud (l’area aversana e liternese), Nord (tutto l’arco dell’Alto casertano), Est (i comuni lungo l’asse Marcianise-Maddaloni-Santa Maria Capua Vetere), Ovest (i comuni lungo l’asse Mondragone-Sessa Aurunca-Castelvolturno). Il piano prevede un intervento analitico com Obiettivo quota 65. Questa la percentuale di differenziata che entro il 2015 la Provincia intende raggiungere. E per farlo, ieri ha siglato un nuovo accordo con il Conai, condividendo un piano molto particolareggiato che ripartisce il territorio in cinque ambiti e assegna quote d’investimento, tempi d’attuazione e target operativi. Un piano che muove, secondo i primi calcoli, un investimento annuo di 96 milioni di euro per imprimere un forte impulso alla raccolta differenziata e, conseguentemente, all’avvio a recupero e riciclo di tutte le tipologie di rifiuti urbani (frazione organica, rifiuti di imballaggio, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, ingombranti) nei 104 comuni del territorio. Un investimento iniziale di quasi 54 milioni per gli automezzi e di circa 18 milioni per le attrezzature. È questo il volume di risorse necessarie nella fase di start up dell’esecuzione del piano. Entro due mesi - secondo Provincia e Conai - saranno pronti i bandi. «Il piano - spiega Walter Facciotto, direttore generale Conai - rappresenta una prima rapida risposta operativa alla nuova normativa sulla competenza provinciale in materia di gestione dei rifiuti. È anche però espressione del ruolo d Primo in Italia, ma esportabile anche in altre realtà, il progetto risponde alle nuove disposizioni di legge che vedono le amministrazioni provinciali responsabili della gestione dei rifiuti. Nell’ambito di questa nuova responsabilità rientra l’obbligo di dotarsi di piani operativi che permettano di subentrare, in nome e per conto dei comuni, nella gestione dei servizi di raccolta differenziata da gennaio 2012. Il piano prevede che, a regime, su una stima totale di 433 mila tonnellate di rifiuti prodotti, ne saranno raccolti in modo differenziato 284 mila: si mira a passare, dunque, dall’attuale 20-25 per cento di raccolta differenziata (dato medio della provincia) al 50 per cento (dato medio conservativo previsto nel Piano provinciale) fino al 65 per cento entro i prossimi quattro anni, dove la frazione organica rappresenterà il 32,4% del totale. Sono Caserta e Aversa le città che «producono» la maggiore quota di rifiuti in provincia di Caserta. Il volume complessivo del rifiuto differenziabile, su base provinciale, è calcolato in circa 433 mila tonnellate di rifiuti l’anno. Aversa con una popolazione di 51.676 abitanti e un’estensione calcolata in 8,79 km quadrati «produce» 30.065 tonnellate l’anno; Caserta con una popolazione di 78669 abitanti, e una estensione di 53,56 chilometri quadrati, ha una «produzione» di 36.805 tonnellate l’an Ciò significherà anche che la percentuale dei rifiuti conferiti in discarica potrà essere drasticamente ridotta. Il servizio di raccolta differenziata che verrà implementato, sia per utenze domestiche sia per altri tipi di utenze, è fondamentalmente quello del «porta a porta», con l’eccezione dei rifiuti ingombranti, e di quelli da apparecchiature elettriche ed elettroniche (per i quali è prevista la prenotazione del ritiro attraverso numero verde) e dei farmaci (per i quali si utilizzeranno contenitori dedicati). Per i rifiuti di imballaggio è stata identificata la modalità di raccolta «monomateriale», cioè senza la presenza di altri materiali, per la carta e per il vetro, Sarà attivata anche un’utenza dedicata, un numero verde attraverso il quale sarà possibile prenotare l’arrivo degli addetti alla raccolta direttamente a casa. Il servizio, gestito grazie all’accordo tra Provincia e Conai, sarà operativo non prima dell’estate. Quanto ai costi, il nuovo piano inciderà, in media, sui contribuenti del territorio per circa 90-95 euro. A Caserta città, ogni contribuente pagherà circa 130 euro mentre 135 euro in media sarà il costo che dovranno sostenere i contribuenti e la raccolta del «multimateriale leggero» (plastica, acciaio e alluminio), secondo un modello di raccolta ideale in termini di ottimizzazione dei costi e dei risultati di riciclo. Entro aprile la pubblicazione dei primi bandi di gara per gli appalti. «Un ulteriore passo avanti - dichiara il presidente della Provincia Domenico Zinzi - verso una gestione finalmente ordinaria della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, che consenta di uscire da una crisi che perseguita la nostra Provincia da troppi anni. L’obiettivo è quello di dotarsi di criteri di gestione e di tecnologie impiantistiche che siano all’avanguardia». Ma il piano è considerato ancora insufficiente dal presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe che accusa la Provincia «di non aver fatto partire l’attività di 300 guardie ambientali opportunamente formate per lavorare sul territorio e di essere ancora in ritardo sulla dotazione impiantistica. Insomma - conclude - siamo ben lontani dagli impegni assunti in campagna elettorale».

Powered by PhPeace 2.6.4