Bufali morti sulla spiaggia ecco lo scempio del litorale

La denuncia del titolare di un lido: domenica l'arenile alle foce Lagni era così
25 febbraio 2011 - Claudio Coluzzi
Fonte: Il Mattino Caserta

Il tratto di arenile è quello più degradato. Siamo nelle immediate vicinanze della foce dei Regi Lagni, il canale borbonico ridotto a fogna a cielo aperto da oltre un centinaio di Comuni delle province di Napoli e Caserta che vi sversano liquami senza i necessari trattamenti di depurazione. Buafale morte sull'arenile Ci sono poi allevamenti della zona, attività produttive, privati che pure sversano di tutto con il risultato che ogni forma di rifiuti, comprese carcasse di animali, finisce in mare e dal mare sulla spiaggia. «Sono il titolare di uno stabilimento balneare a Castelvolturno, vivo questo degrado da 40 anni, parlano di bonifiche, disinquinamento e attenzione per l'ambiente, il risultato lo danno le foto scattate il 20 febbraio scorso. Auspico che l'estate che sta per arrivare possa migliorare, - non ci credo! penso che ci vorrà molto tempo ancora, forse 400 anni. La credibilità delle persone è basata sui fatti concreti e non sulle chiacchiere dichiarate sui giornali e in televisione, si dovrebbe parlare di meno e realizzare di più». Dice il suo nome il gestore del lido ma chiede che non sia reso pubblico. Teme ritorsioni, anche se non specifica di che genere, ma aggiunge che il suo unico obiettivo è dare una scossa affinché la situazione migliori. Le foto, e anche una successiva ricognizione dei vigili urbani di Castelvolturno lo confermano, raccontano di copertoni di auto e camion, carcasse di bufale e altri animali sulla spiaggia, taniche di plastica, sacchetti di immondizia, scheletri di agnello. Insomma una sorta di tsunami del disonore, buttato in mare e poi finito sulla spiaggia. «La situazione alla foce dei Regi Lagni - dice Marcello Giocondo, responsabile provinciale del Sib, sindacato balneari - è quella più drammatica. Ma non dobbiamo solo piangerci addosso. Ci sono dei notevoli segnali positivi riguardo la qualità delle acque del litorale domiziano e siamo certi che già da questa stagione sarà possibile costruire la svolta. Le inchieste delle magistratura hanno ridato fiducia alla gente e agli operatori, molte fonti di inquinamento sono state individuate e bloccate, abbiamo segnali di un nuovo interesse verso il litorale domiziano. E anche le istituzioni locali si stanno muovendo più che in passato. Quindi bisogna essere durissimi contro chi continua ad attentare al nostro ambiente e al nostro turismo ma bisogna anche valorizzare quanto abbiamo di buono». Ed in effetti, a cominciare ad esempio dal Protocollo d’Intesa per l’Ambiente siglato tra tre ministeri con l’impulso della Procura di S. Maria, ci sono dei segnali positivi. Per questo lo scempio documentato dalle foto è ancora più grave. È un colpo durissimo nel momento in cui il risanamento ambientale e la ripresa del turismo sul litorale appare possibile.

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