Appalti Asìa, spunta la parentopoli Il manager dei rifiuti sta parlando

Salvatore Fiorito, ex presidente della Davideco, sarà interrogato oggi nel carcere di Poggioreale
25 febbraio 2011 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Soldi e assunzioni. Due facce della stessa medaglia, quella che porta dritto al sistema Asìa, che poi è il sistema raccolta rifiuti solidi urbani in città. A tre giorni dal blitz di finanza e digos, che hanno perquisito casa e uffici di politici, sindacalisti e amministratori, l’inchiesta prende forma. E ruota attorno alla figura di un personaggio centrale, l’uomo chiave della storia di appalti e subappalti degli ultimi cinque anni in casa Asia: lui, ormai è storia nota, si chiama Salvatore Fiorito, ex presidente della coop Davideco, per anni legata da rapporti contrattuali con Enerambiente che forniva a sua volta servizi e manodopera per Asìa, la municipalizzata di Palazzo San Giacomo. In cella da due mesi con l’accusa di incendio e danneggiamento, per gli assalti ai mezzi di Enerambiente dello scorso autunno, ha incontrato gli inquirenti più di una volta nel corso delle ultime settimane. Quattro interrogatori in un paio di mesi, l’ultimo appuntamento in ordine di tempo è previsto per questo pomeriggio. Difeso dal penalista Fulvio Pellegrino, Fiorito sta fornendo probabili spunti collaborativi agli inquirenti, quanto basta ad ipotizzare che ci siano le sue dichiarazioni dietro il blitz di mercoledì mattina. Target delle perquisizioni Dario Cigliano, consigliere provinciale Pdl che proprio in queste settimane aveva affisso manifesti di solidarietà per Berlusconi contro le «aggressioni giudiziarie toccate al premier e ai suoi uomini sul territorio»; il fratello Corrado Cigliano, l’ad di Enerambiente Stefano Gavioli, l’assessore al Personale Pasquale Losa. Ma di cosa parla Stefano Fiorito? Interrogatori rigorosamente top secret, ma non è impossibile studiare le mosse degli investigatori, non è impossibile intuire le ipotesi caldeggiate in queste ore da pm e polizia giudiziaria: si lavora sulla pianta organica di Asìa e delle società collegate da rapporti di subappalto. Ipotesi parentopoli. Capire che rapporto di parentela c’è tra assunti e esponenti del mondo politico-amministrativo. Una parentopoli nella principale struttura operativa cittadina in materia di rifiuti? È una delle prospettive dell’accusa. In campo un pool di inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Gianni Melillo. Tanti punti da mettere a fuoco, al lavoro i pm Giuseppe Noviello, Luigi Santulli, Maria Sepe, Paolo Sirleo, chiara la strategia investigativa. L’inchiesta punta in alto e sembra aver cambiato gittata, sembra aver incrociato una traiettoria differente. Lo scorso gennaio, i primi arresti per devastazione, danneggiamento, assalti incendiari contro i mezzi di Enerambiente. Poi, cambia lo scenario: si indaga per concussione, spuntano ipotesi di mazzette, di assunzioni clientelari. Domanda inevitabile: in questo rapporto triangolare tra Asia, Enerambiente e Davideco chi è il concusso? Chi ha pagato per ottenere cosa? Indagini su mail, fax, su liste di nomi. Sono le segnalazioni fatte da qualcuno per ottenere assunzioni nella macchina strappa appalti Davideco? Indagini in corso, c’è il narrato dell’ex manager. C’era un sistema consolidato negli anni? Per lavorare si doveva assecondare desiderata provenienti dal mondo politico, sindacale, amministrativo? È quanto probabilmente sta emergendo dal faccia a faccia di Fiorito con gli inquirenti. Storia di sistema, o ti adegui o non lavori. Il centro di tutto ha un nome: sono i contratti di assunzione stagionali, quelli che servono a colmare le carenze di un servizio reso da Asia che sembra fatto apposta per risultare incompiuto. Contratti extra lavoro, contratti appendice. Eccolo il punto di possibile contatto per accordi sotto banco. Proviamo a ipotizzare il ragionamento che gli inquirenti cercano di ricostruire in queste ore: basta gonfiare gli appalti extra lavoro per far girare soldi a mo’di tangente. In un comunicato stampa, la Procura parla in modo esplicito di dazioni illecite, quanto basta a svolgere indagini a tappeto. Perquisizioni, sequestri, che non corrispondono in automatico a prove della colpevolezza degli indagati, ma che rendono conto della volontà della Procura di alzare decisamente il tiro. Quella dell’aggiunto Melillo è la prima indagine su Asìa dall’atto della sua costituzione. Perché per tanti anni il sistema della raccolta dei rifiuti in città si è inceppato? Perché tanti «stop and go», tanti improvvisi vuoti nella raccolta a scandire un lungo decennio di emergenza dei rifiuti in Campania? Storia di lungo corso, storia di piante organiche che si intrecciano e di assunzioni a comando. Verità parziale, quella emersa finora, lo step necessario per capire perché la terza città d’Italia resta ultima in materia di differenziata e di qualità della vita.

Powered by PhPeace 2.6.4