Il commissario scrive all’ambasciatore: «Siamo preoccupati»

18 febbraio 2011 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

È molto fitto il carteggio tra la commissione ambiente dell’Ue e i diplomatici italiani e tra questi e la Regione. Il 31 gennaio il commissario Janez Potocnik ha scritto all’ambasciatore Nelli Feroci a proposito della procedura d’infrazione del 2007 per l’affaire rifiuti. «Sono assai preoccupato - esordisce - per l’inadeguatezza delle infrastrutture e del sistema di gestione dei rifiuti urbani in Campania. Come indicato dalla sentenza della Corte di Giustizia, questa situazione, oltre a creare frequenti disagi ai cittadini, mette in pericolo la salute umana e l’ambiente». Non solo. Potocnik ricorda che dopo la missione della delegazione europea era stato chiesto all’Italia di inviare un piano entro il 31 dicembre e di adottarlo entro aprile, osserva che questo è stato ufficialmente comunicato solo il 19 gennaio e conclude: «La prego di intervenire presso il suo governo affinché la Regione Campania adotti un piano soddisfacente nel termine indicato». La commissione ricorda poi i criteri da utilizzare: il rispetto della gerarchia prevista dalle direttive europee privilegiando la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti; la garanzia del necessario numero di impianti di compostaggio; un cronoprogramma che garantisca l’esecuzione della sentenza Ue in tempi rapidi con l’indicazione degli impianti previsti, delle principali scadenze intermedie per l’inizio e la conclusione dei lavori; lo smaltimento in tempi «ragionevolmente rapidi» dei quasi otto milioni di ecoballe stoccati nei siti campani. La commissione richiede anche una caratterizzazione dei materiali. Potocnik sottolinea anche la necessità di garantire nell’immediato una corretta gestione dei rifiuti: «Secondo quanto risulta alla commissione - scrive - le discariche di Chiaiano e Terzigno non sarebbero gestite nel pieno rispetto della normativa e, in particolare riceverebbero rifiuto tal quale». E conclude: «La pregherei pertanto di intervenire presso il suo governo affinché ai miei servizi siano forniti, entro due settimane dal ricevimento della presente, i chiarimenti sulla fondatezza di tali informazioni e suo provvedimenti eventualmente adottati». La missiva è stata consegnata il 28 gennaio, il primo febbraio la rappresentanza italiana presso l’Unione Europea ha scritto alla Protezione civile e alla Regione sottolineando che per scongiurare il pericolo di un «segnale esemplare» è fondamentale «iniziare ad assicurare fin d’ora l’effettiva attuazione di tutte le misure che, sia pure in un realistico arco di tempo, possano consentire di superare in maniera strutturale la crisi».

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