Discariche, abusi senza fine
E arriva il registro dei tumori
Savignano. Gli scontri con i manifestanti, gli ammonimenti ai giornalisti, le ferite alla testa dei contadini che difendevano la loro terra: fremiti di sdegno per le centinaia di persone che, ieri pomeriggio, hanno gremito l’auditorium comunale quando sul maxischermo sono state riproposte le immagini della protesta anti-discarica. Su questa ferita ancora aperta ha acceso i riflettori l’Italia dei Valori col convegno dal titolo «Rifiutiamo l’emergenza» promosso dal consigliere provinciale Antonio Volpe. Il leader nazionale del partito, Antonio Di Pietro, è intervenuto telefonicamente poco prima delle 18 per salutare l’Irpinia ed esprimere una dura condanna nei confronti dei responsabili dell’emergenza rifiuti in Campania. «La colpa non è solo di Berlusconi - ha affermato Di Pietro - ma di diciassette anni di cattiva amministrazione regionale e nazionale, perché in Campania si è preferito nascondere i problemi sotto la sabbia». Il Presidente dell’Idv è critico anche nei confronti di un Paese «che sa essere unito solo nelle celebrazioni, ma non quando si tratta di difendere i diritti dei più deboli dal potere dei più forti». La coordinatrice Donne Campania dell’Idv, Caterina Pace, ha illustrato la sua proposta di legge per l’istituzione del registro dei tumori, già attivo in alcune zone di Napoli e Caserta, che presto potrebbe diventare realtà anche per la provincia di Avellino. «È uno strumento che consente una mappatura del rischio per la salute dei cittadini - ha spiegato - e che può dimostrare su basi scientifiche il nesso di causalità tra aumento delle patologie nella popolazione e la contaminazione dei territori. Col registro sarà possibile realizzare un piano di prevenzione oncologica più efficace e credibile». Presente a Savignano, oltre agli esponenti locali e provinciali della formazione dipietrista, un simbolo della lotta alle mafie, il senatore Lorenzo Diana che ha puntato l’attenzione sulla convergenza di interessi economici, politici e malavitosi. «L’affare è trasportare i rifiuti da una parte all’altra, non di smaltirli. È per questo che dall’emergenza non si esce mai. La ricetta è semplice e la conoscono tutti: ridurre la quantità di rifiuti, differenziarli, recuperarli, convertire in energia quelli che non possono essere recuperati». «Ma allora perché non si fa?» si domanda Diana, che lancia la proposta di rendere incandidabili per legge quegli amministratori locali che falliscono gli obiettivi dei piani per lo smaltimento dei rifiuti. Il consigliere provinciale Antonio Volpe sollecita l’istituzione di un osservatorio epidemiologico che consenta il monitoraggio sistematico di acqua, suolo e terreni delle località che ospitano le discariche, riaffermando i diritti dei cittadini a tutelare la loro salute anche attraverso le mobilitazioni. «È impensabile - dichiara il consigliere provinciale ufitano - che nel nome dell’emergenza si violino le direttive comunitarie che imporrebbero di non istituire nuove discariche e che contestualmente s’inaspriscano le sanzioni contro quei cittadini coraggiosi che scendono in piazza per manifestare democraticamente e per motivi sacrosanti. I cittadini così pagano due volte e il tributo - conclude Volpe - è sempre più pesante».