"No alla discarica" I parroci suonano le campane a lutto

A Scampia sacerdoti in rivolta contro la scelta del sito di trasferenza
13 febbraio 2011 - Melina Chiapparino
Fonte: Il Mattino

Il rintocco delle campane ha attraversato i rioni di Scampia, ancora una volta al patibolo. Ieri mattina, mentre si gonfiava vertiginosamente la girandola di voci su un possibile sito di trasferenza per i rifiuti, nel quartiere nord di Napoli, la prima protesta è arrivata dai luoghi sacri del territorio. Le chiese hanno suonato a morte simboleggiando il funerale che attende Scampia. Suoni amari e cupi, che hanno riecheggiato per un quarto d’ora intorno alle undici, in difesa di una periferia «che non vuole e non può subire l’ennesima ferita a morte». Le parole di Don Vittorio Siciliani, parroco della Chiesa della Resurrezione, sono la voce della ribellione esplosa tra i religiosi. «Abbiamo appreso la notizia della possibile locazione di un sito per lo sversamento di rifiuti - afferma Don Vittorio - e immediatamente ci siamo coordinati con tutte le parrocchie della zona per dare i primi segnali contrari a questa ulteriore minaccia ai danni del nostro territorio». Non hanno esitato a scendere in campo e, nel giro di poche ore, è partita la protesta all’unisono dei parroci che hanno dato voce a rabbia e preoccupazione dalle campane della parrocchia di San Giuseppe Moscati, di Santa Maria Maddalena, della Resurrezione e di Santa Maria del Buon Rimedio. Un fronte compatto e deciso quello dei padri spirituali che hanno decretato il «lutto di Scampia» per scongiurare una quarta emergenza, i rifiuti appunto che si sommerebbero alle tre emergenze croniche del territorio, ovvero «la droga, il carcere e la situazione dei Rom» spiegano i religiosi. «Sapevamo che a marzo sarebbe partita la differenziata anche qui - conclude Don Vittorio - ed è una contraddizione pensare ad un sito per i rifiuti». La paura che Scampia possa trasformarsi in una «pattumiera» aleggia da ieri tra cittadini, associazioni che si prendono cura del territorio e rappresentanti istituzionali, preannunciando barricate e proteste. «L'area su cui vogliono fare questo sito di trasferenza - spiega Salvatore Amoroso, consigliere municipale - si trova sulla rampa in viale della Resistenza, vicino al campo abusivo dei rom e a ridosso dell’isola ecologica, un posto che è già una discarica a cielo aperto e che era destinata all'autoparco Asìa per cui due anni fa dovevano cominciare i lavori, mai fatti». Proprio il mancato avvio dei cantieri per l’autoparco ha convinto molti della possibilità che l’area sia destinata ai rifiuti ma nessuno è disposto a questa eventualità. Anzi. «Ho già sentito molte mamme pronte a scendere con i loro bambini per le barricate che faremo se metteranno le mani su quest’area», annuncia Amoroso. «L’area in questione è limitrofa a tre scuole elementari, medie e licei - spiega Chiara Giordano dell’Onlus «Campania in Movimento» attiva a Scampia - parliamo della salute di bambini, senza contare tutte le abitazioni che già subiscono i roghi dei campi abusivi e le invasioni dei drogati». «Dovevano darci l'Università, la piazza della socialità, il campo sportivo, il centro di protezione civile, la piazza telematica e il centro di protezione civile e non si è fatto nulla» conclude Giordano. «Lunedì sarò dal sindaco per chiedere spiegazioni - annuncia Carmine Malinconico, presidente della municipalità - non abbiamo comunicazioni ufficiali dal Comune e di certo saremmo contrari a una scelta così scellerata». Nell'aria si sente già la parola: discarica.

Powered by PhPeace 2.6.4