Inceneritore, slitta la nomina del commissario

Contatti con tecnici e funzionari prefettizi, pronta la rosa. In lizza anche Arena e Carotenuto
13 febbraio 2011 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Slitta a domani mattina, se non ci saranno altri colpi di scena, la nomina del commissario per il termovalorizzatore di Napoli est. Il presidente della Regione Stefano Caldoro sperava di chiudere la questione già ieri sera, ma non è stato possibile perché sono arrivati degli inattesi no. Procediamo con ordine. Due le opzioni in campo. La prima prevede la nomina di un funzionario della Prefettura, la seconda di un tecnico da ricercare all’interno dei docenti universitari. La prima opzione è quella più gradita a Caldoro che ha la patata bollente delle nomine in mano. Un «prefettizio» di sicura affidabilità era stato in realtà individuato, con l’ausilio del prefetto Andrea De Martino. Il pressing è durato tre giorni ma il no è stato irremovibile. Perché la personalità individuata non ha avuto le dovute rassicurazioni per il post-incarico da commissario. Nella sostanza ultimato il lavoro per il termovalorizzatore il funzionario individuato non avrebbe più avuto chances di fare carriera a livello prefettizio. Oggi Caldoro e il prefetto avranno un contatto telefonico e forse anche un incontro. De Martino fornirà al presidente della Regione l’albo completo dei funzionari di prefettura all’interno del quale pescare la persona giusta. Che deve avere competenze da amministrativista e abbastanza ferrato sul piano tecnico. Una domenica di lavoro è quella che attende Caldoro e anche De Martino nella speranza di individuare chi potrebbe dire sì. La seconda opzione è meno gradita, non perché ci sia meno attenzione verso gli specialisti della materia, piuttosto il timore è che un tecnico puro si possa perdere nella giungla della burocrazia che caratterizza il particolarissimo settore dei rifiuti e dell’impiantistica. Con annessa perdita tempo, fattore che proprio non può essere più sottovalutato. Ad ogni modo giova ricordare che il commissario godrà degli stessi poteri che hanno avuto negli ultimi 15 anni i vari commissari che si sono succeduti sulla poltrona di gestore dell’emergenza rifiuti, per intenderci gli stessi che ha avuto Guido Bertolaso quando ha fatto ultimare il termovalorizzatore di Acerra. Ad ogni modo se poco o nulla trapela dalla Prefettura sul nome, dagli ambienti accademici e politici spuntano un paio di idee, che non sarebbe giusto chiamare nomination in quanto al momento non stanno in piedi. Idee alle quali attingere se la ricerca dovrebbe allungarsi di altri giorni. Si tratta di docenti universitari che hanno già vasta esperienza sulla materia. A cominciare da Umberto Arena, attuale assessore alla Provincia di Caserta con delega all’Ambiente, Ecologia e Gestione rifiuti. Un pupillo del presidente della Provincia Domenico Zinzi. È professore straordinario alla facoltà di Scienze Ambientali della Sun, titolare del corso di «Impianti di trattamento degli effluenti inquinanti» e di quello di «Tecniche della sicurezza ambientale». La sua specializzazione sono gli impianti. Noto anche perché indirettamente fu al centro di un caso che fece infuriare l’ex governatore Antonio Bassolino. Arena - in una delle tante emergenze rifiuti - ebbe una consulenza in cambio di uno studio da mezzo milione di euro. Studio mai utilizzato. Quando «Report» si interessò della vicenda interrogando Bassolino, spuntò un fuorionda che ha fatto epoca: «Ma io che c...o ne so di questo Arena. Me lo dicevate e io mi informavo e vi rispondevo». L’altro docente è Umberto Carotenuto docente alla Parthenope, anche lui esperto della materia con particolari studi sul ciclo interato delle acque a suo agio comunque sulla materia rifiuti. Idee, per ora, che potrebbero trasformarsi in un progetto se oggi in Prefettura non si dovesse pescare il nome giusto.

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