Ciclo rifiuti, confermato lo sciopero

Muro conto muro tra il gesture unico e i sindacati: il 21 febbraio l'agitazione
12 febbraio 2011 - Lidia Salvatore
Fonte: Il Mattino Avellino

Il percorso di gestione provinciale del ciclo integrato dei rifiuti resta ancorato ai nastri di partenza. La volontà dei vertici societari di procedere con passo spedito si scontra con la determinazione dei sindacati, che non arretrano rispetto alla posizione assunta nell'ambito della vertenza per l'acquisizione del personale del comparto. Il nodo resta quello dell'applicazione contrattuale: le organizzazioni di categoria non intendono rinunciare a Federambiente, il soggetto unico ribadisce la necessità di applicare il contratto Fise. I sindacati - riuniti presso il centro sociale Samantha della Porta - rilanciano la linea dura e proclamano lo sciopero di tutto il comparto per il 21 febbraio. Nello stesso momento - in Prefettura - i vertici di IrpiniAmbiente tengono un confronto con il sindacato azzurro ed alcuni rappresentanti dell'Ugl che non aiuta a risolvere la questione. Le parti restano ancorate alle rispettive posizioni e il confronto si conclude con l'annuncio di un ricorso alla Procura. Il sindacato azzurro - che lamenta la mancata acquisizione già dal primo gennaio dei dipendenti dei consorzi - chiede di chiudere la partita in tempi rapidi, assumendo i lavoratori con contratto Federambiente. Diversamente, la questione sarà dirottata verso un percorso giudiziario. Al tavolo ha partecipato anche una delegazione della Ugl. «La nostra preoccupazione - ha spiegato il segretario provinciale del settore ambiente Nunzio Marotta - è quella di garantire la stabilizzazione dei dipendenti dei consorzi di bacino, per cui tutti gli sforzi delle parti sociali e della società provinciale devono essere indirizzati per il raggiungimento di questo obiettivo. Il passaggio dei cosmarini ad IrpiniAmbiente deve avvenire con l'applicazione del contratto Federambiente. Diversamente, adiremo le vie legali così come già concordato con le altre sigle sindacali». «L'ostinazione delle organizzazioni di categoria - ribatte l'amministratore unico di IrpiniAmbiente Francesco Russo - continua a rallentare il percorso di gestione provinciale. Come società siamo pronti dal primo gennaio: speriamo di chiudere presto la questione e andare avanti con passo spedito perché questa situazione finisce per penalizzare le comunità ed i cittadini». I sindacati, però, non mollano e - dopo il confronto presso il centro sociale 'Samantha della Porta' - rilanciano la «sfida» proclamando ufficialmente lo sciopero di tutto il settore per il prossimo 21 febbraio. In quella data incroceranno le braccia non solo i dipendenti dei Cosmari e delle rispettive articolazioni societarie, ma anche quelli dello Stir e delle aziende private. «Aspettavamo - evidenzia il responsabile del settore ambiente della Uil Michele Caso - una convocazione dei vertici di IrpiniAmbiente che non c'è stata. Per questo, abbiamo proclamato ufficialmente l'astensione dal lavoro, in maniera unitaria". I sindacati riconoscono gli sforzi effettuati dalla provincia di Avellino che - nell'ambito dell'avvio della nuova fase di gestione - è molto più avanti rispetto agli altri territori della regione. "La condizione irpina - continua Caso - è di avanguardia e pilota in regione: c'è una differenza sostanziale nei confronti delle altre province. Restano, però, alcune questioni da chiarire, prima tra tutte l'applicazione contrattuale e i diritti acquisiti dai lavoratori. Non intendiamo arretrare rispetto alla richiesta di applicazione del contratto Federambiente, anche se siamo pronti anche a revocare lo sciopero qualora l'azienda mostrasse segnali di apertura". Le organizzazioni di categoria lamentano pure "un ritardo nei tempi e una frammentazione procedurale nell'ambito della procedura di acquisizione del personale del comparto". "La società - chiosa Caso - ha inviato le lettere di assunzione ai dipendenti dell'Av2 ecosistema. Nel frattempo, mentre si resta in attesa della perizia del tribunale per i cespiti dell'Asa, c'è silenzio sull'assorbimento dei cosmarini, nonostante i vertici del soggetto unico di gestione abbiano comunicato l'impossibilità, a decorrere dal primo febbraio, di trasferire altre somme ai consorzi per il pagamento del personale".

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