A Scampia via alla differenziata e un «parcheggio» per la spazzatura
Scampia al centro delle iniziative del Comune di Napoli. Dal primo marzo, ha annunciato il sindaco Iervolino, «partirà la differenziata nel posto più difficile di Napoli e questo dovrebbe portarci a superare abbondantemente la percentuale realizzata a Roma». E nello stesso quartiere sarà aperto un sito di trasferenza, dove verrà depositata la spazzatura in attesa di portarla agli stir o in discarica. Per la differenziata nel rione delle Vele si utilizzerà il sistema del porta a porta già testato ai Colli Aminei, Chiaiano, Rione Alto, Bagnoli, Ponticelli, San Giovanni, Centro direzionale. Con risultato, però, molto diversi nelle diverse zone della città: mentre a Bagnoli, infatti, è stata ampiamente superata la percentuale dell’ottanta per cento del materiale raccolto in maniera divverenziata a San Giovanni si è appena sfiorato il cinquanta per cento. Il sindaco ha spiegato ieri che con il Conai il Comune è al lavoro per predisporre il piano così da estendere la raccolta differenziata a tutta la città. Se si decidesse di utilizzare il porta a porta per l’intera popolazione (un milione di persone) i costi sarebbero notevoli: il sistema prevede, infatti, l’impiego di molto personale. Non solo: in assenza di impianti di compostaggio l’umido viene mandato fuori regione. E veniamo ai siti di trasferenza. L’accordo del quattro gennaio prevedeva che il Comune ne realizzasse uno, l’amministrazione ha deciso di aprirne due: uno a Scampia e l’altro nell’area del depuratore di Napoli est. Ma, sottolinea l’assessore regionale, Giovanni Romano, per il momento alla Regione è arrivato un solo progetto. «Abbiamo ricevuto nel tardo pomeriggio di ieri da parte del Comune di Napoli un plico contenente un progetto di massima di un solo sito di trasferenza sui due annunciati da Palazzo San Giacomo», ha spiegato in un comunicato. Dal Comune spiegano che il secondo progetto arriverà entro la prossima settimana. In mattinata l’assessore comunale, Paolo Giacomelli aveva spiegato che la realizzazione dei siti non avrà tempi brevi perché occorrono le valutazioni di impatto ambientale e altri controlli e occorre tempo per realizzarli. E Romano ha fatto sapere: «siamo disponibili a garantire una spinta acceleratrice alle procedure previste». Ognuno dei due siti potrà contenere fino a 500 tonnellate di rifiuti che dovranno essere rimossi entro 72 ore e 200 di frazione umida che potrà essere parcheggiata per non più di 48 ore