Caos rifiuti, pugno duro della Protezione Civile

Gabrielli scrive agli enti locali: "Si discariche e riciclo tutto fermo, vanificati i nostri sforzi"
10 febbraio 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Una lettera di fuoco. Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, l’ha inviata martedì a tutti gli enti coinvolti nella vicenda campana, gli stessi che parteciperanno oggi all’ennesimo vertice con il sottosegretario Gianni Letta: Regione, Province, Comune di Napoli. La missiva arriva a pochi giorni dal varo di un’ordinanza, ancora non pubblicata in gazzetta ufficiale, con la quale il dipartimento crea una nuova missione che si occuperà esclusivamente della frana di Montaguto e dei rifiuti campani e che sarà guidata dal viceprefetto Gianfelice Bellesini, vicario del prefetto di Terni. Gabrielli parte dall’accordo siglato dai rappresentanti delle istituzioni locali e dal recentissimo decreto legge in materia di rifiuti per sottolineare che «non risultano essere state tempestivamente intraprese le iniziative volte ad assicurare adeguata attuazione delle previsioni normative». E poi via con l’elenco delle inadempienze. E a questo punto non si salva nessuno. La prima a finire nel mirino è la Regione, accusata di non aver nominato i commissari per i termovalorizzatori: «In particolare spiace di dover rilevare – è scritto nella lettera – come, a tutt’oggi, per l’aspetto degli impianti di termovalorizzazione, neppure si è provveduto alla nomina degli organi straordinari, nonché delle relative strutture di supporto, onde porre in essere tutti gli occorrenti interventi finalizzati alla realizzazione sollecita della predetta indispensabile impiantistica, e ciò nonostante siano previste procedure accelerate per cogliere proficuamente gli obiettivi fissati dal Parlamento». Ma proprio ieri sono state avviate le procedure di nomina, da parte della Regione, per alcuni impianti di tritovagliatura. Poi è la volta di tutti gli altri finiti nel mirino per non aver attuato l’accordo del 4 giugno tanto che il capo della Protezione civile parla di «sostanziale inerzia degli enti Campani rispetto a tutti gli obblighi assunti» e ricorda che la Provincia avrebbe dovuto indicare una nuova discarica per almeno un milione di tonnellate e realizzare immediatamente «impianti di compostaggio di digestione anaerobica dei rifiuti nel perimetro degli stir e un impianto per il trattamento del rifiuto urbano indifferenziato». D’altro canto nessuna amministrazione provinciale ha provveduto alla riconfigurazione delle discariche in maniera da recuperare, come previsto, il 15 per cento della volumetria. Il Comune di Napoli, dal canto suo, avrebbe dovuto scegliere un sito di trasferenza. Ieri dall’assessorato all’igiene urbana sono partiti alla volta della Regione due progetti per due localizzazioni: una a Napoli nord e una a Napoli est (nell'area del depuratore). Non solo: Gabrielli ricorda che non è stata avviato il sistema di raccolta differenziata nei Comuni che ancora non hanno centrato l’obiettivo del 25 per cento e non è stata aperta la discarica di Macchia Soprana che doveva essere pronta per il 30 gennaio. Ma il capo della Protezione civile non salva nemmeno il ministero dell’economia che avrebbe dovuto stanziare venti milioni per il ripristino ambientale di San Tammaro e ricorda che anche la Regione avrebbe dovuto mettere sul piatto dieci milioni. Durissime le conclusioni: «Per quanto precede – conclude Gabrielli - si rappresenta l’assoluta urgenza, da parte di tutte le amministrazioni avario titolo coinvolte nella vicenda dei rifiuti campani, di intraprendere quel complesso di iniziative atte a non vedere vanificata la complessiva opera svolta dal dipartimento nel corso del periodo emergenziale». Anche perché, conclude Gabrielli, nuovi rinvii sarebbero difficili da spiegare all'Europa. La Protezione civile, però, non resterà a guardare. Azzerate la struttura stralcio e l'unità operativa, è stata creata con l'ordinanza 3920 una nuova missione che avrà un nuovo capo, il vice prefetto Bellesini e due nuovi dirigenti alle cui dipendenze ci saranno quaranta persone (probabilmente quelle che avevano fatto parte delle strutture stralcio e operativa) mentre all’esercito toccherà il solo compito di presidiare le discariche. Sarà questa nuova missione a gestire i proventi del termovalorizzatore di Acerra che si aggirano sui cinquanta milioni all'anno.

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