Caos e disagi, bus bloccati dai cumuli Caldoro: «Vedo in giro troppi sciacalli»
Romano: dal Comune finora solo lamenti e nessun fatto concreto
Sono ormai 1900 le tonnellate di rifiuti che restano in strada e assediano anche i palazzi del potere: cumuli di sacchetti si incontrano alle spalle della Provincia, nelle strade che circondano la Questura, nei pressi del Municipio e anche in via Santa Lucia. Il centro è ormai stretto in una morsa di spazzatura. E a Chiaia è massima crisi: in via Tasso bus bloccati dall’immondizia, in tutto il quartiere marciapiedi impraticabili e accessi agli stabili coperti da materiale sversato alla meno peggio. E all’avvicinarsi della quota 2000 tonnellate si scatena la polemica politica tanto che in serata il governatore Stefano Caldoro interviene per dire: «Ci sono troppi sciacalli in giro: tra l'altro sono gli stessi che hanno causato questo disastro e non lavorano per risolverlo». E poi precisa: «Non mi riferisco, è bene chiarirlo, al sindaco di Napoli ed al presidente della Provincia che hanno le loro difficoltà». Caldoro ha poi confermato che entro la settimana saranno indicati i commissari per gli impianti e ha sottolineato che di fronte a una carenza strutturale di impianti la Regione sta facendo tutto quello che è in suo potere per risolvere le difficoltà. Ma la polemica non sembra destinata a placarsi. La giornata è stata segnata, infatti, da un fuoco di fila di dichiarazioni. In mattinata il sindaco Iervolino, che già nei giorni scorsi aveva scritto ai presidenti di Provincia e Regione, aveva detto: «Caldoro ha la possibilità di utilizzare il comma 7 bis dell’articolo 1della legge 1 del 2011, il decreto convertito in legge, che gli conferiscela possibilità di agire, in casi di emergenza: mi pare che ora l'emergenza sia più che evidente e che, quindi, si possano aprire discariche e portarel’immondizia fuori dalla provincia». Per il sindaco all'origine della crisi c'è il principio della provincializzazione lanciato a suo tempo dall'assessore regionale Walter Ganapini e poi ripreso da due successividecreti governativi. Ma il primo cittadino ha più volte sostenuto che quel principio deve essere rimesso in discussione e ieri ha ribadito: «Caldoro ha il potere di farlo, capisco che si farà dei nemici ma lo deve fare: lo sosterremo tutti. Finché non si rafforza il sistema, non si aprono discariche, non si esce dall'ambito provinciale di Napoli, che è straoccupato, non andiamo da nessuna parte. Siamo di nuovo in emergenza». Immediata la replica dell'assessore regionale Giovanni Romano: «Siamo stufi di sentirci dire ogni mattina dalla Iervolino e da Giacomelli quanti rifiuti vi siano in strada, in un lamento fine a se stesso e che non portaa nulla se non a una strumentalizzazione politica dei rifiuti, come troppe volte accaduto in passato». Per Romano si tratta di «una lagna cui non seguono fatti. La Iervolino continua a dire che i rifiuti debbano essere allocati in discariche da individuare fuori dalla provincia di Napoli:riteniamo che questa non sia la strada più idonea». E poi un affondo che sembra tirare in campo anche Cesaro: «La Provincia di Napoli - spiega infatti Romano - deve ora individuare nel proprio territorio provinciale la discarica o le discariche che servono ai fabbisogni del comprensorio partenopeo». Mentre le dichiarazioni si accavallano in strada la spazzatura continua ad aumentare: ieri c'erano cento tonnellate in più. La Regione ha assegnato 1300 tonnellate da smaltire al Comune di Napoli: una tabella che sarà mantenuta per tutta la settimana. Se i camion riusciranno a scaricare i cumuli potrebbero cominciare a diminuire.