Cumuli e roghi, città in ginocchio
corsa contro il tempo per i nuovi siti
La spazzatura continua ad accumularsi a Napoli e ricominciano i roghi. Nella notte tra venerdì e sabato a Chiaiano sono state sversate solo 255 tonnellate, ieri 380 tonnellate sono state portate nello stir di Santa Maria Capua Vetere, 150 a Giugliano e 250 a Tufino dove i camion continuavano ad arrivare ancora in serata. In tutto poco più di mille tonnellate. Secondo la Regione la quota assegnata è di 1230 tonnellate, ma è probabile che altre 150-200 tonnellate si aggiungano alle 1200 già in strada. E oggi gli stir chiuderanno, come sempre nei giorni festivi, a mezzogiorno: Napoli è stata autorizzata a portare solo 450 tonnellate a Chiaiano, 150 a Giugliano e 100 a Tufino. In tutto settecento tonnellate: ne dovrebbero restare quindi a terra altre cinquecento. Il che vuol dire che si supererà quota 1700. La spazzatura negli ultimi giorni ha cominciato a invadere anche Chiaia e il centro storico, mentre in provincia e in periferia i vigili del fuoco sono stati costretti a intervenire per spegnere i roghi dei cassonetti già nella notte tra venerdì e sabato, mentre ieri ci sono stati un'altra decina di incendi tra Pianura, Sant'Antimo e Ponticelli. A creare disagi è soprattutto il progressivo esaurirsi della discarica di Chiaiano. Venerdì notte solo 22 compattatori hanno potuto sversare. «I lavori che la Provincia si era impegnata a realizzare - spiega l'assessore all'igiene urbana del Comune, Paolo Giacomelli - non sono ancora iniziati». Sarà così difficile tornare a sversare le 600 tonnellate a notte che fino a qualche settimana fa avevano permesso alla città di restare relativamente pulita. Non solo: per ora non è stato riaperto lo stir di Caivano che resta ingombro della frazione umida. La A2A, la società che gestisce l'impianto, continua a puntare sul trasferimento della Fut in Spagna. Le pratiche sono state avviate, ma non si sa quando saranno concluse: le navi che dovrebbero partire da Napoli e Torre Annunziata alla volta dell'Andalusia per poi far trasferire i rifiuti nella discarica di Verinsur (una buca capace di accogliere 10 milioni di tonnellate di spazzatura) difficilmente prenderanno il largo prima di quattro settimane. La spesa complessiva dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 milioni. Per fare il punto sulla situazione venerdì c'è stato un vertice tra il presidente della Provincia Cesaro e il governatore Caldoro. L'obiettivo: accelerare l'apertura delle discariche da un lato e la nomina del commissario per il termovalorizzatore, dall'altro. L'idea è quella di trovare strategie comuni che finora non sono state ancora centrate. Lunedì l'incontro tra i vertici della Provincia e i sindaci del nolano che ancora resistono all'idea di ospitare una discarica. Ne dovrebbero nascere almeno cinque per ospitare un milione di tonnellate di rifiuti e risolvere la crisi per i prossimi due anni. Un invaso dovrebbe nascere nel nolano, uno nell'area flegrea (ma l'ipotesi di Quarto è stata messa in discussione anche dalla soprintendenza) una o più di una nell'area nord che sarà divisa in due sottocomparti, una ad Afragola e una a Ercolano. Resterà ancora aperta fino ad esaurimento cava Sari a Terzigno. Fino all'ultimo momento si cercherà l'accordo. Ma i tempi stringono anche perché l'Europa chiede un piani definitivo e quindi tutti gli amministratori sono decisi a risolvere la situazione in tempi brevi.