Salerno, scontro Comune-Provincia sulla gara per il termovalorizzatore

Cirielli va avanti con il bando ma De Luca non ci sta: più garanzie per i cittadini
5 febbraio 2011 - Gianni Colucci
Fonte: Il Mattino

Salerno. Parte la gara per il termovalorizzatore di Salerno, bandita dall’amministrazione provinciale presieduta da Edmondo Cirielli, ma il sindaco De Luca non ci sta. Vuole garanzie per la salute dei cittadini, sulla trasparenza delle gare e sull’assenza della camorra. De Luca ribadisce i suoi dubbi sulla gara per il termovalorizzatore e avanza pesanti dubbi sulle imprese partecipanti. «Non hanno mai costruito direttamente impianti di quel genere». All’indomani della denuncia nei suoi confronti da parte di De Vizia, una delle imprese che puntano all’appalto, il sindaco non demorde. Non lo spaventano le accuse di «turbativa d’asta» che l’azienda irpina gli ha rivolto. Il sindaco aveva infatti detto che si era al bis della gara che lui, da commissario, aveva svolto e mandata a vuoto due anni e mezzo fa. «Sono ancora loro a presentarsi», dice rivolto a De Vizia che era stato ritenuto non idoneo nella gara svolta dal Comune. «Nessuna delle imprese in campo gestisce direttamente termovalorizzatori a mia conoscenza. E i grandi gruppi non hanno partecipato direttamente e quindi siamo fermi a due anni e mezzo fa. Quando c’èra stata una sola impresa che aveva richiesto di partecipare e che ritroviamo tra le due che partecipano alla gara di oggi. L’avevamo già fatta questa gara». Lui nel frattempo ha modificato la destinazione d’uso dell’area che dovrebbe ospitare il termovalorizzatore. «È stata attivata una procedura di gara in presenza di una variante urbanistica che ha cambiato la destinazione d’uso di una parte dell’area destinata all’impianto. È aperta una verifica amministrativa. Personalmente ho segnalato tutto alle Procure di Napoli e Salerno per le rispettive competenze: vedremo». De Luca avanza dubbi e propone quesiti sulla gara: «La mia posizione la mantengo: impedire che la vicenda termovalorizzatore diventi un’occasione per portare a Salerno diossina e cancro e camorra organizzata dai casalesi». E ricorda che serve l controllo del pubblico: «Sono impianti delicati che devono essere fatti e gestiti con un controllo pubblico continuo e attento sulle emissioni. A queste condizioni può funzionare e risolvere problemi; se invece il controllo pubblico delle emissioni e le manutenzioni non ci sono, bisogna preoccuparsi. Vedete Acerra? Sta più chiuso che aperto perchè non riescono a fare nemmeno le manutenzioni, allora abbiamo il dovere di preoccuparci». Allontana il dubbio del dispetto: «Il problema non è ”se non lo fa il comune non lo fa nessuno”. Il problema è che non si fa alle condizioni di sicurezza e trasparenza che noi pretendiamo ci batteremo perchè non si faccia. Sono cose delicate che vanno gestite in maniera responsabile».
E ribadisce: «Attenzione alla salute dei cittadini e all’investimento: che non sia occasione per la delinquenza organizzata». Arrivando al merito del problema: «Nessuna delle imprese in campo gestisce direttamente termovalorizzatori a mia conoscenza. E i grandi gruppi non hanno partecipato direttamente e quindi siamo fermi a due anni e mezzo fa. Quando c’èra stata una sola impresa che aveva richiesto di partecipare e che ritroviamo tra le due che partecipano alla gara di oggi. L’avevamo già fatta questa gara». E riferendosi all’attivismo della Provincia, commenta: «Respingiamo il tentativo di fare confusione e affrettare in maniera disordinata e sconclusionata tutto. Senza valutare con il rispetto che ci vuole le esigenze della comunità cittadina che deve essere ringraziata per la disponibilità data. Gli interessi dei cittadini salernitani li decidono i salernitani. Tra l’altro grazie alla nostra amministrazione di problemi legati ai rifiuti qui in città non ne abbiamo». Poi l’attacco alla regione: «Disastro nell’organizzazione dei rifiuti: siamo un’eccezione nazionale non solo per i rifiuti per strada ma anche per il modello organizzativo. Siamo gli unici che hanno messo in piedi questo meccanismo demenziale della provincializzazione. Nel resto dell’Italia la competenza dell’igiene urbana è dei comuni singoli o associati». Quindi le accuse : «Qui dovevano risolvere il problema di centinaia e migliaia di assunzioni clientelari fatte nei consorzi di bacino. Per questo hanno messo in piedi queste società provinciali ». «Esprimo solidarietà ai dipendenti dell’Aser, società compartecipata di De Vizia, che sono in mezzo alla strada. Una delle prime conseguenze della provincializzazione è che i dipendenti di una società che era in attivo sono stati licenziati. Veniva fatto un servizio che ora è stato appaltato a privati. Continua questo circuito di affari che deve preoccuparci. Abbiamo una frantumazione del ciclo della raccolta che determina un aumento spaventoso dei costi e questo non va bene. E la Regione rispetto a questo non sta facendo niente. A Napoli hanno arrestato una serie di personaggi ce sversavano percolato a mare perchè i depuratori non funzionano.È la nostra prossima battaglia: avere il mare pulito, mai più accada che il liquame della costa Domizia arrivi anche a Salerno».

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