Appuntamento da Lepore: «Preoccupazioni istituzionali»
Non si ferma, Vincenzo De Luca. La richiesta di un’audizione alla procura di Napoli che è competente per la materia dei rifiuti è stata già protocollata. «Preoccupazione istituzionale»: è questa quella che il sindaco vuole esprimere ai giudici in materia di appalto per il termovalorizzatore e sulla bocciatura della variante urbanistica relativa a Cupa Siglia da parte della Provincia. Nessuna accusa, nessun esposto. Anche se nelle sue uscite pubbliche Vincenzo De Luca è abile a intrecciare, tenendole però ben distinte, il timore di infiltrazioni camorristiche nella costruzione del termovalorizzatore e nella sua successiva gestione insieme con la questione della gara d’appalto di Palazzo Sant’Agostino per la realizzazione dell’inceneritore, alle Procure di Napoli e Salerno il sindaco si mantiene su un piano prettamente istituzionale. Dunque ha chiesto di essere sentito dal Procuratore Capo di Napoli Amedeo Lepore per evidenziare una serie di elementi ritenuti rilevanti. Prima di tutto sul termovalorizzatore. Due sole imprese hanno risposto al bando di gara pubblicato dalla Provincia e una di queste, l’Ati che comprende De Vizia, è la stessa che è già stata bocciata dalla gara d’appalto del Comune per tre motivi: il primo, e il più importante, era la richiesta da parte dei proponenti di concludere in via autonoma accordi per il conferimento dei rifiuti presso l’impianto. Il timore, se questo punto viene riproposto, è di non poter controllare i rifiuti che arriveranno a Salerno. Anche senza riferirsi all’Ati in questione, pochi giorni fa il sindaco in una manifestazione aveva detto: «Una cosa è bruciare la parte secca dei rifiuti, altro sono i camion che arrivano di notte carichi di diossina per diffondere tumori sul territorio». In secondo luogo l’Ati con De Vizia era stata esclusa per la richiesta di disporre in Campania di impianti per lo smaltimento delle scorie e delle ceneri prodotti dall’impianto con tariffa calmierata. Infine per la qualità architettonica dell’impianto: «Un catorcio di come quelli che da vent’anni cerchiamo di buttare giù a Salerno» sempre secondo le parole del primo cittadino. De Luca chiede perciò di vigilare sull’appalto in Provincia con la presenza di questa associazione di imprese. L’altro punto che si vuole evidenziare alla Procura riguarda la bocciatura della variante di Cupa Siglia. Il Comune ha trasformato l’area in zona artigianale, la Provincia, che è chiamata a esprimersi, ha cassato il provvedimento. Secondo il sindaco violando la legge regionale perché Palazzo Sant’Agostino prima non ha proposto osservazioni alla variante urbanistica dopo il voto in Giunta comunale e poi ha agito senza nemmeno convocare una conferenza di servizio con il Comune. Il sindaco vuole sollevare dubbi su entrambi i punti, che si intrecciano: come può (e perché) la Provincia accogliere in una gara d’appalto un’Ati già bocciata per ragioni così rilevanti andando avanti contemporaneamente su un’appalto senza la certezza sulla destinazione dei suoli?