Sanzioni all’Italia, scontro a Bruxelles è pressing politico per il deferimento
Ma Socialisti, verdi, Idv e Sinistra contenstano il piano presentato all'Ue
Bruxelles. Il Parlamento europeo si prepara a dire la sua sull'emergenza rifiuti in Campania, e con ogni probabilità non saranno parole tenere. Nella mini-plenaria di oggi a Bruxelles si voterà infatti una risoluzione unica, risultato di sei testi differenti, in cui Socialisti, Verdi, Italia dei Valori e Sinistra chiedono di deferire nuovamente l'Italia alla Corte di Giustizia europea per la mancanza di un piano credibile di gestione dei rifiuti e di congelare sine die dei 145,5 milioni di euro di fondi Ue bloccati dal 2007. «Nel caso la risoluzione venisse approvata ne terremmo ovviamente conto, ma non possiamo prendere una decisione prima di aver condotto un'analisi accurata del piano di gestione dei rifiuti che ci è stato presentato», spiega un portavoce del commissario per l'Ambiente, Janez Potocnick. Quest'ultimo deve infatti decidere nelle prossime settimane se adire nuovamente la Corte europea di Lussemburgo per il mancato rispetto da parte dell'Italia della sentenza del 4 marzo 2010, dopo che l'ultima emergenza della crisi dei rifiuti nell'autunno scorso ha suscitato le dure critiche di Bruxelles e una richiesta di presentare un piano «credibile» per dare una soluzione a lungo termine al problema. I testi all'origine della risoluzione che verrà votata oggi presentano dei punti comuni, ma sono in generale più duri di quello finale nei confronti del governo italiano e lo stesso Ppe, secondo quanto si apprende, avrebbe sconfessato una proposta di risoluzione in quanto troppo morbida. Verranno presentati solo 17 emendamenti, sostenuti da 40 firme di eurodeputati popolari raccolte da Enzo Rivellini, del Fli, e da Erminia Mazzoni, del Pdl, e per ammissione dello stesso Rivellini è «possibile» che questi «non saranno approvati». L'eurodeputato si è detto preoccupato dalla «la furia ideologica» delle «Sinistre», mentre secondo Mazzoni, presidente del Comitato Petizioni del Parlamento Ue, è nata «a Bruxelles l'Alleanza contro l'Italia», che andrebbe contro gli interessi del paese, «nonostante il commissario Potocnik, non più di dieci giorni fa, abbia detto che non ci sono i presupposti per infliggere una sanzione pecuniaria da aggiungere al già disposto congelamento dei fondi». Nel corso del dibattito in plenaria a Strasburgo a fine gennaio, il commissario aveva dichiarato che «se non vi sarà un piano adeguato deferiremo l'Italia nuovamente alla Corte di Giustizia chiedendo sanzioni pecuniarie». La crisi dei rifiuti in Campania suscita l'attenzione e la preoccupazione di Bruxelles dal 2007, quando la Commissione europea aprì una procedura d'infrazione che si concluse, tre anni dopo, in una condanna da parte dei giudici lussemburghesi. E non sono solo gli italiani ad essersene interessti. Nella proposta di risoluzione dei Verdi, firmato dalla danese Margrete Auken e dall'austriaca Eva Lichtenberger, è scritto, ad esempio, che «esistono prove evidenti del fatto che la criminalità organizzata, nella fattispecie la camorra, è sempre coinvolta nel redditizio processo di gestione dei rifiuti» e che «è inconcepibile che nessuna autorità fosse al corrente di un'attività di tale portata». Nel documento del gruppo S&D, cui appartiene il Pd, ed in quello del Gue si afferma che «il perdurare nel tempo delle misure straordinarie» tra cui «la nomina di commissari straordinari o la classificazione dei siti per la gestione dei rifiuti come «aree di interesse strategico» poste sotto il controllo dell'esercito si è rivelato «controproducente» ed ha «favorito, anziché ostacolarla, una maggiore presenza di gruppi della criminalità organizzata». Nella risoluzione firmata dai nove deputati della Lega Nord invece si preferisce puntare il dito sui «comportamenti irresponsabili che molti cittadini campani hanno tenuto negli ultimi anni». L'eurodeputato del PD Andrea Cozzolino ha spiegato: «Ci siamo battuti in queste settimane per far convergere le risoluzioni sulla Campania presentate da 4 diversi gruppi parlamentari su una risoluzione comune che richiami il governo italiano e le autorità regionali alle loro responsabilità con la giusta fermezza, ma anche con spirito positivo, con riferimenti costruttivi alla situazione attuale».