caso Ancora uno stop decretato dal Comune dopo le analisi effettuate dall’Asl

Costretti a bere solo minerale

Il rischio inquinamentyo dell'acquedotto "Carolino" lascia i rubinetti inutilizzati
31 gennaio 2011
Fonte: Il Mattino Benevento

SANT'AGATA DEI GOTI. Ennesimo caso di non potabilità dell’acqua proveniente dallo storico acquedotto Carolino. Il replay avviene a distanza di meno di un mese. Sulla scorta di una nota dell'Asl Bn1, inviata al Comune, in cui si comunicava che i prelievi effettuati in piazza Umberto I° non rientrano nei limiti previsti dal Decreto legislativo 31/2001, il sindaco Valentino, in via cautelativa, e in attesa di un secondo prelievo da farsi in compresenza con personale dell’ente, per verificare l’attendibilità delle analisi già effettuate, ha dichiarato la non potabilità dell’acqua proveniente dall’acquedotto Carolino e con un’ordinanza ne ha vietato l’utilizzo ad uso umano. Probabilmente l’esecuzione di lavori su vecchie tubature circostanti il fontanino pubblico del prelievo ha immesso in rete del terriccio. Si ripropone dunque l’irrisolta ed irrisolvibile questione dell’impossibilità da parte dell’ufficio tecnico erariale di Caserta di dichiarare la potabilità dell’acqua del Carolino, che scorre spesso nel suo tracciato di 38 chilometri a cielo aperto ed approvvigionava anche le zone periferiche di Bagnoli, Castrone, Traugnano, Longano, Sant'Anna e Restinola e, in parallelo con l’acquedotto dell’Alto Calore, tramite by pass, anche parte del centro urbano. Insomma, per l’utenza un mix di Carolino e Alto Calore, di potabilità e di non potabilità. Ormai, nell’eterna incertezza, nessuno ormai usa più l’acqua che proviene dal Carolino, almeno per scopi potabili. Tuttavia la collettività è costretta a pagarla per potabile. Questa è la contraddizione. Per bere sicuro si deve comprare l'acqua minerale, sperando che non sia anch’essa inquinata. È pertanto sempre alle stelle la vendita di acque minerali in città, perché si diffida del liquido che fuoriesce dai rubinetti di casa e dalle sorgenti disseminate in periferia. I casi più eclatanti di inquinamento dell’antico acquedotto, fatto costruire dal re Carlo III di Borbone per i giochi d’acqua della Reggia di Caserta e per il complesso della seteria di San Leucio ed inaugurato il 7 maggio 1762, si verificarono negli anni ’80, quando era l’unica fonte di approvvigionamento idrico del territorio. Dalle sorgenti del Fizzo del monte Taburno, nel territorio di Bucciano, il Carolino prosegue per il territorio di Sant’Agata, passando per le «sassose balze» dei monti Castrone, dell' Acquavivola, della Sagrastia, della Cacosa, di Stella maggiore, di Fico Fano, di Traugnano.

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