Entro l’estate gara europea per gli impianti

I depuratori sono ancora affidati ad Hydrogest
Già avviata la bonifica
29 gennaio 2011
Fonte: Il Mattino

Entro l’estate la gara per affidare gli impianti di depurazione già gestiti dalla Hydrogest: il bando è allo studio dell’assessorato regionale all’ambiente, e l’assessore Romano ha già deciso che l’affidamento della gestione avverrà con un bando di evidenza europea. Attualmente gli impianti sono ancora gestiti dalla società che è finita sotto inchiesta nella scorsa estate. A settembre la Regione ha siglato un accordo con il quale la società si è impegnata a organizzare l’ordinaria amministrazione e contemporaneamente sono stati programmati, come spiega l’assessore Romano, degli interventi per attenuare e poi rimuovere le cause dei danni ambientali. E da allora i risultati delle analisi dell’Arpac mostrano un miglioramento della qualità delle acque marine. Quella del contratto Hydrogest, è una lunga storia. L’impresa, attualmente in liquidazione, gestisce i depuratori della Foce Regi Lagni, Orta di Atella, Succivo, Marcianise, Acerra e Cuma che furono completati a metà degli anni ‘80 con i fondi della defunta Cassa per il Mezzogiorno. La loro gestione fu affidata agli stessi costruttori (tra gli altri anche la General Construction dei fratelli Gallo che hanno poi realizzato anche la centrale termoelettrica di Sparanise e sono entrati in lizza per quella di Salerno insieme agli svizzeri di Rezia) in attesa di una gara che avrebbe dovuto assegnarli. Gara che il commissariato alle bonifiche ha fatto nel 2002 con la formula del project financing e che fu vinta dalla Hydrogest Campania. Ma la seconda classificata, la Enel Hydro, presentò ricorso al Tar e così tra una sentenza e l’altra il contratto fu stipulato solo nel 2006. La società avrebbe dovuto guadagnare incassando una percentuale dalle bollette dell’acqua riscosse dai Comuni e girate alla Regione. Ma, anche per la massiccia evasione da parte degli utenti, i soldi sono arrivati solo con il contagocce. Tanto che nel 2009 la Regione stipulò un nuovo accordo per risolvere i problemi economici, ma l’atto non è mai stato perfezionato. Questo fino al blitz della procura di Santa Maria Capua Vetere.

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