Una mappa del territorio per scommettere sul futuro

Analisi e dati serviranno per bonifiche e combattere i reati
26 gennaio 2011 - Claudio Coluzzi
Fonte: Il Mattino Caserta

Magistrati, forze dell’ordine, autorità sanitarie e ambientali, scienziati ed esperti dell’università. Il tutto coordiniato dalla prefettura di Caserta e in diretto collegamento con i ministeri dell’Interno, dell’Ambiente e della Giustizia. Una sinergia istituzionale per formare una «mappa ambientale» della provincia di Caserta da aggiornare in continuazione e in grado di fare da base per azioni di prevenzione, tutela, bonifica e repressione dei reati ambientali. È tutto questo, e non solo, il «Protocollo di Salvaguardia Ambientale» siglato ieri mattina in prefettura alla presenza di ben tre ministri: Maroni, Alfano e Prestigiacomo. L’obiettivo e di «attivare le opportune iniziative e sinergie operative al fine di promuovere una più intensa, efficace e coordinata azione a tutela dell'ambiente, nella sua più lata accezione, e della salute dei cittadini, gravemente messi a repentaglio dai fenomeni criminali sopra indicati». Come ciò debba avvenire è indicato nelle linee guida del protocollo che prevede di individuare le situazioni di criticità ambientale e farle confluire nel Sistema Informativo per la Tutela Ambientale (SITA) istituito presso il Ministero dell'Ambiente. Saranno presi in considerazione i rischi per la salute pubblica derivanti da: coltivazione di cave (con conseguente censimento di quelle in esercizio e di quelle dismesse o abbandonate), anche in riferimento all'illecito utilizzo delle aree, alla pericolosa produzione di polveri, al pericolo di crolli e di pregiudizio per l'assetto idrogeologico; smaltimenti e traffici illeciti di rifiuti; sversamenti inquinanti nelle acque superficiali, sotterranee, lacustri e marine; in particolare individuando le singole fonti d'inquinamento; improprio uso antropico, zootecnico e agricolo di acque contaminate; inadeguatezza e malfunzionamento di impianti di depurazione delle acque o di gestione illegale del ciclo di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento di rifiuti; immissioni di sostanze inquinanti nell'aria. L’analisi di tali elementi di rischio consentirà di acquisire le necessarie informazioni epidemiologiche, nella prospettiva degli opportuni interventi a tutela della salute pubblica, quali, ad esempio: l'istituzione di una rete di monitoraggio dei rischi per la salute dei cittadini derivanti dalle situazioni di criticità ambientale; la costituzione di un pool di esperti per l'analisi dei dati al fine di individuare gli organismi istituzionali competenti per prevenire i rischi di cui sopra e denunciarne gli effetti dannosi o pericolosi per la salute umana all’autorita giudiziaria; accertare l'eventuale attivazione delle procedure di bonifica dei siti inquinati da parte degli enti e dei soggetti a ciò tenuti e, nel caso di inadempimento, predisporre le linee guida sulla base delle migliori prassi e conoscenze scientifiche in materia, per una pronta ed efficace azione di bonifica dei siti contaminati. Insomma una svolta epocale per la provincia di Caserta e, come ha ribadito il ministro Alfano, un modello che potrà essere esportato in altre regioni italiane.

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