Discarica di Macchia Soprana: il ministero dice no alla riapertura

I tecnici contrari: non ci sono pozzi spie per il monitoraggio della falda acquifera
26 gennaio 2011 - pe.car.
Fonte: Il Mattino

Macchia Soprana, arriva la nota di valutazione del ministero dell’Ambiente dopo l’incontro tecnico svoltosi a Roma agli inizi del mese di gennaio. In una nota, a firma del direttore generale Franco Lupo, si evidenza che i pozzi spia sono assenti o non campionabili, che non sono stati eseguiti i lavori di completamento del sistema di regimentazione delle acque e che il 50% della vasca quattro non è stato eseguito il procedimento di capping e che sulla vasca numero due il capping provvisorio è inefficiente. Il ministero, dunque, accoglie una parte delle contestazioni sollevate dal sindaco di Serre, Palmiro Cornetta, ed emana una direttiva per l’esecuzione di lavori ad horas. Ovvero: ripristinare due piezometri (ovvero i dispositivi che consente di individuare il livello di pressione dell’acqua) a valle; realizzare altre tre piezometri di controllo; realizzare prelievi ed analisi su tutti i pozzi, di far sì che le analisi; completare il capping mancante e il sistema di regimentazione delle acque meteo; consentire ad Ispra (l’Istituto di protezione ambientale) e Arpac di valutare il fondo naturale procedendo a campionamenti a monte per verificare la naturale presenza di solfati e manganese; che sia effettuata una nuova campagna topografica dell’area discarica e stoccaggio provvisorio. Per il sindaco Palmiro Cornetta è questa la risposta tanto attesa, tradotta in un «no» alla riapertura della discarica. Per il Consorzio di Bacino Sa2 e Ecoambiente, la società provinciale che si occupa della gestione degli impianti, si tratta invece soltanto della possibilità di ottenere il «via libera ad una serie di interventi che, a causa dei tanti divieti e diffide di Cornetta, non sono ancora stati eseguiti o sono iniziati da poco», dichiarano a distanza il presidente di Ecoambiente Roberto Celano e il commissario liquidatore del Consorzio Giuseppe Corona. Ma l’atto di valutazione e le direttive ministeriali aprono un fronte di polemica. «La relazione del ministero smentisce il buon lavoro che Provincia ed EcoAmbiente si vantano di aver fatto. Per smaltire il percolato dicono di aver speso 2 milioni di euro. Ne bastavano 20mila per comprare un telo nuovo e per evitare lo sperpero di denaro pubblico. Almeno c’è un’Istituzione con la quale si può dialogare: il ministero. Dopo anni di latitanza di Provincia e Consorzio. Contro di loro c’è la possibilità di procedere per danno erariale». «Condividiamo il senso di responsabilità del ministro Prestigiacomo ma condanniamo fermamente le attività del sindaco Cornetta, finalizzate solo ed unicamente a mistificare la realtà e ad ostacolare gli interventi di chiusura e risanamento della discarica», scrive in una nota Corona. E ancora: «Occorre replicare agli infondati attacchi del sindaco di Serre che continua a divulgare notizie assolutamente non veritiere e prive di ogni riscontro reale. I lavori di ripristino della strada che conduce alla discarica sono stati effettuati malgrado ben due diffide notificate proprio dal sindaco al Consorzio I lavori per la regimentazione delle acque, hanno regolarmente avuto inizio e sono eseguiti su incarico dalla Ecoambiente. I carabinieri dei Noe non hanno mai rinvenuto sversamenti di liquame o percolato. Dei cinque pozzi che garantiscono l'ispezione, tre sono regolarmente attivi, uno è stato divelto nel lontano dicembre 2007 a causa di una frana che ha interessato la vasca 4 e allora a dirigere la discarica era proprio un attuale consulente tecnico del sindaco». «I ritardi che si sono verificati - tuona Celano - sono dovuti esclusivamente al sindaco Cornetta. L’aggravio delle spese è soltanto conseguenza del suo comportamento».

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