Affaire rifiuti tossici spunta il patto con la mafia cinese

26 gennaio 2011 - g.d.f.
Fonte: Il Mattino

Caserta. Le nuove vie dei rifiuti, anche tossici, da smaltire portano in Estremo Oriente. Nuovi clan, non solo della provincia casertana, si affacciano a fiutare l’affare, con l’aiuto di gruppi malavitosi cinesi. E lo conferma un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, coordinata dal pm Donato Ceglie e seguita con attenzione dal procuratore capo Corrado Lembo. Non molto tempo fa, un sequestro di container in partenza dal porto di Napoli ha confermato i primi sospetti degli inquirenti: navi, cariche di rifiuti, si dirigono periodicamente dalla Campania verso la Cina, l’India o il Pakistan. Spiega un inquirente: «Dopo i viaggi nord-sud, ecco quelli sud-centro nord o est». Saturo il territorio campano, super vigilata la provincia di Caserta, ecco le nuove destinazioni per i rifiuti da smaltire a prezzi concorrenziali. Nei carichi in partenza c’è materiale riciclabile, che ai nuovi gruppi malavitosi offre opportunità doppie di guadagno: in Cina alcune imprese hanno bisogno di materie prime da riutilizzare e i rifiuti campani le contengono. Da qui più guadagni: denaro da chi deve smaltire, ma anche dai cinesi. L’inchiesta segue anche un filone da approfondire, con aspetti inquietanti: la plastica da riciclare verrebbe poi convertita in pannolini e altri prodotti cinesi per bambini

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