Secondigliano, veleni nell’aria caccia agli sversatoi-killer

Domenica decine di segnalazioni per una nube tossica nel quartiere
Sopralluogo dei vigili con i tecnici Asìa
25 gennaio 2011 - pa.bar.
Fonte: Il Mattino

Gli agenti della polizia municipale impegnati in una serie di ispezioni tra via Monte Rosa e cupa Perillo. Si cercano tracce degli sversatoi abusivi di veleni Allarme a Secondigliano: nell’aria, con ritmi sempre più frequenti, si liberano miasmi insopportabili. «Non è solo la puzza dell’immondizia bruciata, a quella siamo abituati - sospira Massimo, un abitante della zona - il problema è che nell’aria c’è qualcosa che aggredisce polmoni e occhi, che provoca tosse e fa venire le lacrime». L’ultimo allarme è scattato domenica scorsa quando alle forze dell’ordine sono giunte decine di telefonate di allarme. Sul posto è giunto anche un mezzo speciale dei vigili del fuoco per la verifica della qualità dell’aria. Al momento dell’arrivo dei vigili del fuoco, però, la nube era già passata e non sono stati intercettati veleni, ma l’allarme non è cessato. Per scoprire cosa accade è scattata una indagine da parte della polizia municipale. Seguendo le direttive del comandante Luigi Sementa, gli uomini dell’unità operativa Secondigliano, retta dal tenente Ciro Colimoro, sono partiti a caccia dello sversamento illegale: probabilmente si tratta di cisterne con residui chimici che vengono lavate o che, semplicemente, svuotano parte del loro contenuto velenoso nei terreni o addirittura nelle caditoie. Per i primi sopralluoghi la municipale ha chiesto il supporto dell’Asìa: i responsabili dell’area di Secondigliano e Scampia conoscono a menadito i luoghi degli sversamenti illegali (dove operano con frequenza nel tentativo di tenere pulita la città) e hanno condotto gli agenti nella prima perlustrazione del territorio. Nel primo giorno di sopralluoghi le pattuglie della municipale si cono concentrate nella zona di via Monte Rosa dove anche i vigili del fuoco hanno effettuato i controlli domenica sera. Poi si sono trasferiti verso Cupa Perillo dove spesso si sviluppano incendi dolosi nei mucchi di immondizia accumulati attorno al campo nomadi. Hanno esaminato tutti i roghi «freschi» per capire se la nube tossica potesse avere avuto origine dal fuoco, hanno setacciato palmo a palmo il terreno ricoperto da detriti provando a individuare elementi riconducibili a sversamenti illegali. Per adesso non sono state rilevate tracce di materiali chimici, ma le indagini sono solo alla prima fase e potrebbero essere allargate ad altri soggetti. C’è un progetto per chiedere all’Arpac un monitoraggio a lungo termine per capire quali sono le sostanze che vengono liberate nell’aria. Nel frattempo il quartiere continuerà ad essere setacciato, palmo a palmo, a caccia dei nuovi veleni.

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