Discarica a Quarto scoppia la rivolta la cava non si tocca
sindaco in trincea, pronti i maxi-ricorsi
Dovrebbe essere la terza cava di Cupa Spinelli nel territorio di Quarto a ospitare una delle quattro cave comprensoriali che secondo la Provincia dovrebbero sorgere nel nolano, nella zona flegrea, a Napoli nord e nella Costiera Sorrentina. Ma è già battaglia. Ieri mattina il sindaco Sauro Secone si è incontrato con il presidente della provincia, Luigi Cesaro, e con il direttore tecnico della Sapna che hanno ribadito la necessità di individuare un sito che possa servire i comuni flegrei fornendo anche una serie di indicazioni. La cava di Cupa Spinelli avrebbe, a parere degli esperti, le caratteristiche necessarie per ospitare i rifiuti prodotti in zona. Ma, lo ha ribadito Cesaro, l'obiettivo resta quello di raggiungere una soluzione condivida e quindi l'ente di piazza Matteotti e pronto ad esaminare ogni soluzione alternativa. Il sindaco Secone, però, ha già espresso una «netta contrarietà» all'ipotesi di ospitare una discarica nel suo comune e promette battaglia. «Io ho ascoltato il presidente Cesaro al quale ho ribadito il mio convinto no - ha spiegato - del resto sono andato all'incontro con un mandato ben preciso affidatomi dal consiglio comunale e dai miei circa 40mila cittadini. E cioè nessuna discarica nel nostro comune. Questo significa che ci opporremo senza se e senza ma». La discarica dovrebbe sorgere ai confini con Pozzuoli. «Un'area dove ci sono quattro-cinque cave, due delle quali sottoposte a sequestro», sottolinea Secone. Già oggi nella cittadina saranno esposti manifesti e megastriscioni per ribadire: «Il sindaco, la giunta comunale, l'intero Consiglio comunale e soprattutto 40mila cittadini di Quarto dicono in modo convinto e netto No alla discarica». Ieri sono stati riuniti d'urgenza tutti i consiglieri comunali che hanno espresso un no bipartisan, che scavalca ogni divisione di partito. E oggi alle 10 ci sarà un Consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza, ai movimenti civici, alle associazioni, alle forze sociali e imprenditoriali e alle forze sindacali per organizzare la «resistenza antidiscarica» che, assicura il sindaco, si svolgerà «nel pieno rispetto della legge» per far capire che «Quarto ha già dato, in passato, subendo le nefaste conseguenze della discarica di Pisani e dello sversamento abusivo e senza regole di materiale tossico e pericoloso, come accertato anche da alcune inchieste della magistratura». Ma, come prevede la legge, in mancanza di accordo potrà essere nominato un commissario al quale spetterà l'ultima parola sull'apertura di nuovi siti di sversamento necessari a garantire la possibilità di depositare l'immondizia fino alla realizzazione del termovalorizzatore di Napoli est. E anche in questo campo siamo in alto mare: per andare avanti bisognerà innanzitutto chiarire se sarà nominato un commissario e se le procedure finora avviate saranno ritenute valide o se bisognerà cominciare tutto daccapo. Dopodomani, poi, Cesaro dovrà incontrare i sindaci del nolano dove si è aperto un altro fronte di guerra: anche lì i primi cittadini si sono mostrati contrari alle proposte avanzate dalla Provincia. Ma il conto alla rovescia per la chiusura di Chiaiano è già cominciato e se non ci saranno altre discariche il disastro è assicurato.