Acerra, stop a una linea: meno rifiuti nell'inceneritore
Ferma dal primo febbraio la linea 1 del termovalorizzatore di Acerra, quella che si era fermata a settembre. Uno stop previsto da tempo, ma che non mancherà di creare disagi: dal prossimo mese, infatti, diminuirà di sei-settecento tonnellate la quantità di frazione secca che sarà possibile incenerire. E questo mentre gli stir e il termovalorizzatore rappresentano la principale meta per i nostri rifiuti: nella discarica di Chiaiano, infatti, si stanno già rallentando i conferimenti in vista della chiusura. Da aprile non dovrebbero arrivare più di tre-quattrocento tonnellate al giorno. E i lavori ad Acerra andranno avanti per circa due mesi. La crisi sembra drammaticamente vicina anche se quello al termovalorizzatore è, secondo i responsabili, un intervento di routine: «Opereremo una manutenzione della zona dei forni e questo è assolutamente fisiologico», spiega il manager di Partenope Ambiente, Lorenzo Zaniboni che sottolinea: «Gli impianti di questo tipo hanno sempre bisogno di due o tre anni di rodaggio». La linea 1 si era già fermata a settembre ed era stato necessario intervenire proprio sul forno. In quel periodo il termovalorizzatore si trovò completamente in stand bay: la linea 2 e la 3 erano già ferme, una per un intervento sui refrattari dell’area caldaie e l’altra per la manutenzione già programmata. E che i forni siano il punto nevralgico dell’impianto lo testimonia anche la relazione della commissione di collaudo presieduta dal professor Volpicelli. Nella relazione è infatti sottolineato che durante il sopralluogo del 30 gennaio 2010 era stata notata la presenza, sul piano di calpestio di fronte al forno della linea 1, di alcuni frammenti di materiale refrattario. Perciò i tecnici già allora suggerirono «l’opportunità di far effetture le idonee veifiche all’interno del sistema forno/caldaia». Non solo. La commissione guidata da Volpicelli sottolinea: «Si rileva, in ogni caso, che la prova prestazionale in senso stretto non si è potuta effettuare, in quanto non era disponibile rifiuto da incenerire della qualità prevista a progetto». Dei forni di Acerra parla anche la corte dei Conti nella sua relazione sul ciclo dei rifiuti dove si può leggere: «Le caratteristiche dell'impianto escludono la possibilità di raggiungere un carico termico superiore alle 4300 chilocalorie mentre le ecoballe mummificate prevederebbero un potere calorifico fino a 6000 chilocalorie». E nell’impianto sono state bruciate nei primi mesi anche alcune ecoballe. Sulla vicenda del termovalorizzatore nei mesi scorsi l’ex presidente della commissione ambiente Tommaso Sodano ha presentato una denuncia alla magistratura.