De Luca: cave abbandonate e dismesse l’unica vera alternativa agli sversatoi

il decreto sui rifiuti recepisce la proposta del senatore del Pd
"In Irpinia ce ne sono settanta"
22 gennaio 2011 - Roberta Mediatore
Fonte: Il Mattino Avellino

Un utile passo avanti verso il risanamento ambientale, il blocco della criminalità e la creazione di sviluppo. In questi termini il senatore Enzo De Luca valuta il recepimento, nel decreto 196 del 26 novembre 2010, appena approvato dopo l'ultimo passaggio alla Camera, di una richiesta avanzata dall'esponente del Pd irpino fin dal 2008, perché si considerasse l'utilizzo di cave abbandonate e dismesse quali siti di stoccaggio dei rifiuti. È questo uno dei pochi aspetti positivi del decreto, per il parlamentare Democratico, insieme «al ristoro e alla bonifica dei siti, in particolare per l'Irpinia di Ariano e Savignano, su cui ho avuto l'appoggio del ministro Prestigiacomo». Accolta con favore anche l'esclusione di Andretta dalla lista dei siti destinati a ospitare una discarica. «Sull'argomento feci votare un ordine del giorno - commenta De Luca, alla presenza di buona parte della dirigenza e degli assessori comunali del Pd - e il fatto che ora la decisione sia inclusa nel decreto rassicura che discariche non ce ne saranno». Per il resto, De Luca non risparmia critiche a un provvedimento, «il quinto - puntualizza, ribadendo quanto affermato in occasione della dichiarazione di voto per il gruppo Pd in Senato - in due anni e mezzo», che ancora non soddisfa appieno. Manca, insiste De Luca, una strategia che tenga conto delle difficoltà anche di altre regioni meridionali nella gestione dei rifiuti, restituendo il giusto ruolo di rappresentanza ai vari livelli istituzionali, comuni in primis. Occorre, invece, superare l'emergenza e quella che De Luca definisce «la gestione per la gestione», una politica che non permetterà di evitare eventuali commissariamenti in Calabria, Puglia, o Sicilia, qualora si dovesse verificare la stessa situazione critica vissuta nella nostra regione. «Una distrazione sui temi dell'ambiente da parte delle forze politiche e anche della società - prosegue De Luca - . Fortunatamente c'è stata la disponibilità del ministro dell'Ambiente sull'utilizzo delle cave, molte delle quali sono in mano alla criminalità organizzata e al centro di inchieste giudiziarie». In Provincia di Avellino sono circa una settantina, spiega, sulle 681 cave abbandonate e le 456 dismesse in Campania. «Dopo quattro anni e mezzo di testardaggine da parte mia sulla questione delle cave - dice ancora il senatore - , è un'occasione sia per bonificare questi siti sia per dare una risposta all'emergenza. Poi, naturalmente, dovremo avere altri due termovalorizzatori oltre quello di Acerra, e avviare concretamente il ciclo integrato dei rifiuti, incrementando la raccolta differenziata. Altrimenti il problema non lo risolveremo mai e si deve considerare che nello spazio di sette/otto mesi - profetizza - le discariche si esauriranno». È questo il punto di maggiore polemica da parte del senatore che avverte: «È vero che il decreto scongiura la discarica in Alta Irpinia, ma dobbiamo attrezzarci. Perché la vita delle discariche si è accorciata e, senza termovalorizzatori, che fine faranno i 9 milioni di ecoballe? In questo, decreto non c'è una parola in merito. Il Governatore Caldoro, poi, ha detto che per chiudere la vicenda occorrono circa quattro anni, ma nel frattempo perdiamo le risorse dei fondi strutturali per l'ambiente».

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