"Buste il pastica, il Comune dica stop"
Il Comune di Benevento inviti i commercianti ad usare nei propri esercizi buste in mater-bi. È la richiesta formulata dal presidente dell’Asia Lucio Lonardo al sindaco Fausto Pepe, chiedendogli di emanare un’ordinanza che ricordi il divieto, vigente dal primo gennaio, di commercializzare i sacchetti in plastica, e che allo stesso tempo sottolinei l’opportunità di fare una scelta a favore dell’ambiente, preferendo le buste ”compostabili” a quelle solo biodegradabili. «La richiesta - spiega Lonardo - nasce dalla necessità di evitare confusione, poiché molti sacchetti sono realizzati in materiale biodegradabile ma non sono adatti al conferimento del rifiuto organico». C’è da dire che alcuni punti vendita della grande distribuzione a Benevento hanno optato per il mater-bi ancor prima che la legge lo imponesse; in alcuni esercizi sono invece comparsi i sacchetti biodegradabili, ma nella maggior parte dei casi si stanno ancora smaltendo le scorte, evidentemente consistenti, di sacchetti in plastica. Un’ordinanza del Comune sarebbe senz’altro utile a spronare gli esercenti più riluttanti al rispetto delle nuove regole, con un vantaggio sicuro tanto per l’ambiente che per i cittadini, i quali, pur sborsando qualche centesimo in più per i sacchetti, avrebbero in pratica risolto il problema dell’approvvigionamento delle buste per conferire i rifiuti umidi. Com’è noto all’infopoint dell’Asia a via Iandoli fanno ormai capo molte migliaia di utenti, e talvolta le attese si allungano, per non parlare della difficoltà, per alcune categorie di cittadini, di raggiungere il posto: ecco perché Lonardo chiede al sindaco Pepe anche di «valutare la possibilità di dedicare un servizio navetta o una linea di autobus urbani che abbia come destinazione il punto informativo sito in via Iandoli, per venire incontro soprattutto alle fasce più deboli della nostra comunità, come gli anziani e le persone non dotate di mezzo proprio per gli spostamenti. Questo in considerazione del fatto che dal prossimo mese di febbraio il punto sarà a servizio di circa 28mila utenze». Ma visto che l’Asia è consapevole della infelice collocazione dell’infopoint, perché non creare altri punti di distribuzione del materiale? Il presidente spiega che è una questione di costi: «Fosse per me, ne metterei uno in ogni quartiere, ma anche volendo impiegare il personale già in servizio all’Asia, bisognerebbe affittare altri locali e attivare altre utenze, insomma affrontare maggiori spese, e non credo - argomenta Lonardo - che in questo momento sia il caso di ipotizzare ulteriori aumenti della Tassa rifiuti». Per limitare i disagi, però, una volta esteso il «porta a porta» a tutto il rione Libertà e quantificato il fabbisogno medio di sacchetti delle famiglie, sarà possibile ritirare scorte di buste sufficienti per tre mesi; le visite (e le code) a via Iandoli si diraderebbero così sensibilmente.