Stir chiuso è scontro sul Consorzione

21 gennaio 2011 - lor.ca.
Fonte: Il Mattino Caserta

Chiuso per blocco tecnico lo Stir di Santa Maria Capua Vetere: dunque ieri i camion provenienti da Napoli sono stati costretti a tornare indietro. Un segnale che non è poi sempre e comunque implicito il fatto che mezzi dal Napoletano possano utilizzare l’impianto della provincia di Caserta. Tanto più che resta da chiarire, proprio fra Napoli e Caserta, un punto molto controverso che neppure la nuova stesura del decreto rifiuti, approvato ieri in via definitiva dalla Camera, ha affrontato: il futuro del Consorzio unico e l’assorbimento degli esuberi, fermo restando lo schema (già approvato nel recente tavolo di Palazzo Chigi) che suddivide in due diramazioni, la quota Napoli distinguendola da quella di Caserta. Martedì prossimo è previsto un incontro in Regione proprio per affrontare questo aspetto: nel frattempo non è scontato che la disponibilità della provincia di Caserta ad accogliere i rifiuti (nel solo Stir) della provincia di Napoli possa proseguire. Dunque ieri - dopo le modifiche di mercoledì in Senato - la Camera ha approvato definitivamente il dl sull’emergenza rifiuti in Campania: 329 sì, 187 no e tre astenuti. Fra le novità la reintroduzione del reato di abbandono dei rifiuti per strada. Oltre alle discariche di Andretta, in provincia di Avellino, di Cava Vitiello e Serre, in provincia di Salerno, il Senato ha tolto dall’elenco delle discariche da realizzare in Campania anche la Cava Mastroianni a Caserta. Altra modifica importante: «l’uso delle cave dismesse come siti di stoccaggio, soprattutto quelle transitate alla proprietà dello Stato», come ha spiegato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Riguardo ai poteri del governatore della Campania in materia è stata introdotta la possibilità per il presidente Caldoro di sveltire le gare per la costruzione dei termovalorizzatori e di definire con una ordinanza i flussi di rifiuti per conferimenti interprovinciali. Per il resto il testo non modificato stabilisce che il presidente della Regione, sentiti le Province e gli enti locali interessati, potrà nominare commissari straordinari che abbiano adeguate competenze tecnico-giuridiche con potere di agire in deroga alla legislazione vigente in materia di appalti pubblici e di valutazione di impatto ambientale.

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