L’alternativa alle discariche

Oltre 1200 i siti completamente abbandonati

20 gennaio 2011
Fonte: Il Mattino

I punti del decreto Le cave dismesse ancora di salvezza per arrivare al 2014, anno in cui saranno pronti gli inceneritori. Ora quella che era una idea fa parte del decreto licenziato dal Senato che oggi la Camera trasformerà in legge. Si riparte da un piano firmato Antonio Bassolino o meglio dall’assessore regionale Enzo De Luca che all’epoca aveva la delega alle Cave. Lo stesso De Luca oggi senatore ha presentato un emendamento al decreto sulle cave che il governo ha fatto suo e approvato. De Luca tira fuori il piano quattro anni fa, nel novembre del 2007. Ebbene dalla ricognizione delle cave fatte allora - attualissima - risulta che su 1501 cave, 264 sono attive mentre 1237 sono cave abbandonate, abusive o dismesse. Di esse 691 risultano certamente abbandonate, prive di vincoli amministrativi o obblighi per gli ex gestori e dunque utilizzabili in tempi brevi. In particolare, in provincia di Caserta vi sono 409 cave inattive - delle quali 280 abbandonate - inserite in un piano di recupero ambientale dal commissario di Governo. Ora 124 sono utilizzabili subito e danno una disponibilità di 34 milioni di metri cubi per accogliere materiali inerti e no. Complessivamente sul territorio campano si trovano 71 siti nella provincia di Avellino, 73 in quella di Benevento. A Caserta ce ne sono 280, 113 nella provincia di Napoli e 154 nel salernitano. Dunque 124 sono già pronte per accogliere materiale. Anche il tal quale? No, ma con un po’ di soldi si possono rendere stabili questi materiali. Nella sostanza se i rifiuti e le cave vengono lavorati in un certo modo non percoleranno nelle falde acquifere sottostanti.

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