Minidiscariche contro la crisi
Sotto il titolo «L'ultimatum di Bertolaso», il Mattino del 24/5 riporta il ragionamento del sottosegretario: «Napoli e la sua provincia sono i luoghi che producono la maggior parte dei rifiuti campani ed è a Napoli e nella sua provincia che si deve trovare il modo di smaltire e attivare il ciclo dei rifiuti». Bertolaso ragiona, prima di fare. Ma deve ammettere che tutte le altre province, se il commissariato di governo non le avesse espropriate dei loro poteri in materia di rifiuti, avrebbero da tempo risolto il problema. La rarefatta densità demografica e l'ampiezza dei rispettivi territori consentivano di allocarvi senza difficoltà gli impianti di trattamento. Per esse non si giustifica dunque la protrazione per altri trenta mesi della gestione straordinaria. C'è solo da sperare che il Parlamento o il presidente Napolitano, in sede di conversione del decreto legge 90, rilevi l'incostituzionalità del provvedimento e limiti la proroga ai soli rifiuti della provincia di Napoli. Ha ragione Bertolaso a sostenere che il problema è creato da questa provincia, che, con oltre tre milioni di abitanti, rappresenta più della metà della popolazione della Campania. Sfugge però al sottosegretario che nell’hinterland di Napoli la popolazione è assiepata in troppo poco spazio: un dodicesimo del territorio regionale. A sua volta, con quasi 10mila abitanti per kmq, il territorio del Comune di Napoli è un centosedicesimo di quello della regione. Nell'intasato territorio comunale è perciò fisicamente impossibile reperire lo spazio idoneo per una discarica. Ciò non vuol dire che la maxidiscarica che si vorrebbe allocare a Chiaiano debba essere realizzata nel territorio di altra provincia; e men che mai a Vallata, come pure era stato ipotizzato nelle scorse settimane. Il sindaco di questa località, Carmine Caparella, aveva osservato che i comuni della provincia di Avellino ritengono che ciascuna provincia deve essere in grado di smaltire i propri rifiuti. Ma non ignorano la solidarietà. «Abbiamo detto che vogliamo accettare anche quella parte dei rifiuti che Napoli non riesce a trattare, ma solo in quota parte con le altre province della regione». Giustissimo! Èun paradosso postulare la solidarietà, a costi elevati, dalle altre regioni, prima ancora di ricercarla con vantaggio nella stessa Campania. Non una grande pattumiera regionale a soccorso dell'area napoletana, ma, distribuite nelle altre province, numerose minidiscariche, assai più di dieci, gestite a norma. Le aree idonee sono state già segnalate dagli esperti della Federico II. La cui facoltà di ingegneria è tra le più accreditate di Europa, come il rettore Guido Trombetti farebbe bene a ricordare a Bertolaso.