Business eolico, si segue la pista pugliese
Savignano. A Pustarza e località Ferrara, nei pressi del cantiere del costruendo parco eolico, dove l'altra sera qualcuno ha appiccato il fuoco ad una cabina di un'autogrù, provocando danni per 200mila euro , ma che sarebbero stati sicuramente di più se le fiamme avessero invaso l'intera struttura meccanica e un'autobotte contenente gasolio, per tutta la mattinata di ieri gli inquirenti delegati dalla Procura della Repubblica di Ariano hanno cercato tracce per risalire agli autori di quello che, con molta probabilità, va classificato come un gesto intimidatorio. Un incendio doloso. Sarebbe stata, infatti, subito scartata l'ipotesi di un corto circuito all'impianto elettrico dell'autogrù, così come una bravata di qualcuno a cui non va la presenza in zona di un parco eolico. Non è, d'altra parte, la prima volta che episodi analoghi si verificano sul territorio circostante , sia pugliese che irpino. Sono ancora in corso, infatti, indagini a Bisaccia, Vallata e nelle campagne di Cerignola, mete degli ultimi raid intimidatori. I parchi eolici sembrano essere diventati oggetti di attenzione privilegiata della criminalità organizzata. D'altra parte il parco in costruzione sul territorio di Savignano è interessato ad un investimento di circa 100 milioni di euro. I pali da impiantare sono 38 su un'area privata abbastanza vasta. A realizzarlo è un'impresa pugliese, che potrebbe aver subito qualche pressione da gruppi malavitosi. I carabinieri di Savignano, che per primi sono giunti sul posto, hanno sentito i titolari dell'azienda, maestranze e residenti. Ma senza ottenere finora risposte adeguate alle proprie domande. Un dato è certo: chi ha portato a termine l'impresa, ha agito con rapidità e grazie alla conoscenza dei luoghi. Non a caso ha scelto anche il momento giusto per rendere evidente il proprio gesto: mentre gli operai facevano ritorno a casa nel fine settimana. Un chiaro messaggio per far sapere a qualcuno di poter agire in qualsiasi momento. Proprio questo fa immaginare che le indagini si presentano particolarmente delicate e che hanno bisogno di svolgersi in sinergia con gli inquirenti che seguono i precedenti attentati incendiari, seguendo sicuramente la pista pugliese. La Procura arianese, che è molto attenta sul territorio anche per i problemi legati alla gestione della discarica, sicuramente si muoverà con determinazione e sollecitudine. Questo territorio è stato finora esente da fenomeni estorsivi. «L'economia prevalente - spiega il sindaco Oreste Ciasullo - rimane quella agricola. Non conosciamo infiltrazioni di malavita, ma solo gesti sporadici di microcriminalità. Furti in appartamenti, transito di contrabbandieri di sigarette, tentativi di spaccio di sostanze stupefacenti. Di fronte a quanto è accaduto vogliamo, pertanto, vederci chiaro. Confidiamo nelle forze dell'ordine, sperando che si faccia piena luce , ma che soprattutto si escludano collegamenti tra il territorio e la malavita pugliese. Vogliamo vivere in tranquillità e senza dover temere per le nostre aziende e i nostri residenti». Un auspicio che hanno manifestato anche molti cittadini che ieri mattina, a corso Vittorio Emanuele e davanti alla fontana Angelica, commentavano con qualche preoccupazione gli eventi di località Ferrara. Mai viste cose del genere.