Sindaci, pochi giorni per l’intesa «Accettate o arriva il commissario»
"Nessun rischio per i nuovi siti, accoglieranno rifiuti stabilizzati"
«Se i sindaci del nolano dicono no alla discarica, allora faranno i conti con un’altra emergenza e sarà il governo che dall’alto deciderà cosa fare».
Pragmatico, del resto è ordinario di Chimica farmaceutica e tossicologica alla Federico II, Giuseppe Caliendo, assessore all’Ambiente e alla Qualità della vita getta il cuore oltre l’ostacolo e spiega come stanno le cose per uscire davvero definitivamente dall’emergenza.
Allora assessore, digerire una discarica non è facile per nessuno. «Sono d’accordo, ma cominciamo col dire che non sarà una discarica di tal quale ma di frazione organica stabilizzata, Fut, frazione umida tritovagliata stabilizzata quindi terreno vegetale, ci si piantano i gerani. E comunque le cose sono chiarissime».
Vale a dire? «Siamo in una situazione in cui il malato già c’è ed è grave, non si può fare prevenzione quando la malattia è conclamata». Dunque la cura passa anche dalle discariche. «Senza dubbio, ma la cosa principali sono gli impianti intermedi e i termovalorizzatori».
Procediamo con ordine. «La priorità è liberare gli Stir dalle 100mila tonnellate di roba vecchia e non trattata che intasano e non gli consentono di lavorare a pieno regime. Per fare questo ci serve una mano e tutti gli enti devono partecipare».
Con chi ce l’ha? «Con la Regione: se non partono gli accordi con le altre regioni e non si capisce perché non partono, come si fa ad attivare correttamente il ciclo dei rifiuti?».
Andiamo avanti. «Il rifiuto è merce, è prodotto, i sindaci di questo se ne devono convincere per fare i soldi, ma veniamo ai numeri con i quali si capisce perché servono le discariche e naturalmente la differenziata».
Prego. «Il criterio è quello delle discariche comprensoriali che sono tanto più grandi quanto minore è la differenziata e il trattamento dei rifiuti. Ecco perché gli impianti di trattamento sono determinanti».
Faccia qualche esempio. «Parliamo dell’area nolana, dei 24 sindaci dai quali aspettiamo una risposta da novembre. Questo ambito su cui insistono 270mila abitanti ha un valore elevato medio di raccolta differenziata, siamo al 38 per cento. Gli rsu prodotti ogni anno sono 72mila tonnellate. Nel caso di assenza di trattamento negli Stir la discarica per arrivare al 2014, anno in cui tutti gli impianti della provincia di Napoli dovrebbero essere pronti, dovrebbe avere una capacità di 220mila tonnellate, con il trattamento nello Stir si scende a 110mila». Ecco perché liberare gli Stir è fondamentale».
Come si fa a fare i soldi per un ente locale? «Penso ai rifiuti prodotti da Napoli che potrebbero andare negli impianti comprensoriali e spediti poi all’inceneritore il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi è stato chiaro. Non un grammo di rifiuti in discarica perché nei suoi impianti entra grano ed esce farina. Questo il criterio».
Lei crede davvero che si possa avere un sì dai sindaci? «Da bambino correvo nei campi di papaveri per prendere le farfalle oggi non ci sono più ne papaveri ne farfalle. Perché la speranza non resti la prima delle illusioni ma piuttosto la luce più bella facciamoli ritornare».