Meno plastica e più bottiglie di vetro, la ricetta della società civile

La priorità degli albergatori: riduzione, riutilizzo e riciclo
"Così ripsettiamo l'ambiente"
14 gennaio 2011 - Attilio Iannuzzo
Fonte: Il Mattino

Si sono incontrati imprenditori e comitati, ma anche numerosi cittadini, ieri all’hotel Royal Continental, con l’intento di definire i punti cardini del piano alternativo dei rifiuti per la Campania. Riduzione, riutilizzo e riciclo rappresenta l’inizio di un processo di modernità che ancora non è stato pianificato dalle istituzioni. «Questo - ha detto l’imprenditrice Teresa Naldi - è un incontro di comitati e associazioni civiche che non hanno legami politici con nessuna organizzazione, ma solo la volontà di ottenere soluzioni concrete che riscattino la nostra città agli occhi dell’Italia; riteniamo - aggiunge Naldi - che la raccolta differenziata porta a porta sia soluzione più economica e che dia il rispetto dovuto all’ambiente». L’obiettivo è quello di separare l’umido dall’indifferenziato e dai materiali riciclabili quali il vetro, la plastica, l’alluminio, cartone e carta, di disincentivare la creazione di inceneritori, ritenuti anacronistici dagli esperti, in quanto generatori di sostanze tossiche, dunque dispendiosi ed inquinanti. «Gli alberghi - continua Naldi - si sono attrezzati già con l’acquisto dei prodotti, che abbiano ad esempio confezioni in cartone, evitando, lì dove è possibile, contenitori plastificati». Anche per l’acquisto dell’acqua, gli albergatori hanno condiviso l’idea di acquistare bottiglie in vetro che possono essere completamente riciclate. Non solo differenziare, ma ridurre i consumi inquinanti diventa indispensabile: diminuire il numero delle stampanti, ridurre l’uso di carta e creare archivi telematici sono un primo passo. «Il progetto alternativo di rifiuti non è una novità che raccontiamo oggi - ha detto il responsabile ricerca e sviluppo dell’hotel Royal Continental Gianluca Picone - ma stata da noi prospettata nel 2008; abbiamo bisogno di incontri con le istituzioni per un confronto concreto e risolutivo; sappiamo di grossi interessi commerciali che non danno l’avvio ad un processo sano di smaltimento, ma questo non deve intaccare le progettualità che potrebbero dare la svolta alla città e all’intera regione Campania». I controlli territoriali non vengono quasi mai effettuati, in quanto spesso ci si accontenta di carte che certificano la qualità delle attività, ma i comitati ritengono che questi interventi siano poco sufficienti. «La differenziata è già stata sperimentata in alcuni quartieri con risultati eccellenti, - ha detto il rappresentate dei cittadini campani per il piano dei rifiuti Claudio Pellone - e non capiamo perché non si voglia estendere ad altri territori; dobbiamo rivolgere la nostra attenzione al futuro con tecniche avanzate e con proposte alternative». «Il fenomeno esiste in città più che in provincia - dice il professore Benedetto De Vivo, ordinario di biochimica all’Università Federico II di Napoli - contrariamente a quanto molti dicono ed è necessario attrezzarci seriamente; studio il fenomeno dei rifiuti da quindici anni, e oggi, con le alternative che stiamo cercando di proporre, si può ottenere una soluzione definitiva allo smaltimento dei rifiuti; è necessario ottenere delle bonifiche ambientali sulle aree inquinate e un programma definitivo dei controlli sul territorio».

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