Macchia Soprana, ora è scontro sulla sicurezza
La sala riunioni della direzione generale del ministero dell’Ambiente diventa arena da combattimento tra la delegazione di Serre, guidata dal sindaco Palmiro Cornetta, e il Consorzio di bacino, diretto dal commissario liquidatore Giuseppe Corona. Pomo della discordia, i dati tecnici forniti da Arpac, Noe e dallo stesso Consorzio di bacino sullo stato di salute di Macchia Soprana. L’incontro, durato circa due ore, ha portato alla luce la forte divergenza di opinioni tra chi gestisce il sito e chi lo «subisce». Uno scontro che evidenzia soprattutto quanto distanti siano le posizioni. «Il Consorzio non garantisce la sicurezza della discarica», tuona da Roma Palmiro Cornetta. «Il sindaco dice bugie, l’unica verità è che non c’è voglia di collaborazione istituzionale», gli fa eco Giuseppe Corona. L’incontro. La riunione inizia alle 11.30, presieduta dal direttore generale del ministero, Marco Lupo. Presenti tutte le istituzioni: Comune, Consorzio, carabinieri ecologici, Arpac, Istituto superiore della Sanità, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), Protezione civile, tecnici della Regione. Assente EcoAmbiente Salerno. Prima divergenza: Cornetta denuncia l’assenza di Regione e Provincia; Corona gli controbatte: «era presente il direttore del settore Ambiente, Santacroce». L’incontro termina alle 13.30 con l’acquisizione da parte del primo cittadino di Serre dei documenti tecnici sullo «stato di salute» della discarica. Ma mancano alcune carte: quelle di EcoAmbiente, assente ieri a Roma. E anche alcune del Consorzio, chieste in mattinata da Cornetta. «Si tratta - replica Corona - di una prova di collaudo successiva a quella del 2007 che abbiamo presentato. Ma, su questo punto, Cornetta poteva evitare di andare a Roma: il 7 gennaio abbiamo protocollato una nota con la quale lo abbiamo invitato a visionare tutti i documenti negli uffici amministrativi del Consorzio dalle 10 alle 13. Ma lui non è venuto». «Il ministero ha bacchettato il Consorzio su diverse cose - controbatte il sindaco - come la mancanza di sistemi di irregimentazione delle acque, delle analisi relative a tutti i pozzi spia, dell’aggravio di spese relative allo smaltimento del percolato, alla mancanza della firma sulle carte relative al collaudo amministrativo della strada e della mancanza del collaudo strutturale». «Sono tutte cose - replica il commissario liquidatore - che ha denunciato lui e non il ministero. Sono documenti che il sindaco ha chiesto solo ieri mattina. Per quanto riguarda i pozzi spia, abbiamo eseguito le analisi di tre siti su cinque. Non ci sono problemi a completarli. Il problema, secondo me, è che manca la collaborazione con il Comune e questo non aiuta i cittadini che vengono solo spaventati. La discarica di Serre non è una fabbrica di cancro e di veleni e, voglio ricordare anche se allora io non ero alla guida del Consorzio, che non solo è stata realizzata su un sito già adibito dal Comune a discarica ma che al momento del mio insediamento ho trovato tanti problemi economici ma nessun problema di natura ambientale». I rilievi. Nessuna traccia di tubi abusivi dai quali fuoriesce inquinamento. È quanto emerge dalle documentazioni presentate nella giornata di ieri dai carabinieri del Noe e dagli esperti dell’Arpac. I due tubi trovati a Macchia Soprana. Gli unici tubi trovati sono quelli di scarico delle acque e i liquami ritrovati sono risultati «puliti» alle analisi. Sul punto, comunque, resta aperto un fascicolo in procura. Ci sarebbero anche altre analisi chimiche che sarebbero state eseguite e consegnate ai magistrati. «Se ci fossero problemi - spiega Corona, di professione avvocato - la procura sarebbe già intervenuta e avrebbe adottato i provvedimenti del caso». La strada. Resta il problema della via di accesso alla discarica. Una strada, rattoppata dal Consorzio di bacino, e ora chiusa in un tratto dal sindaco Cornetta perchè sabato sera un cittadino della zona ha intravisto un fronte di frana. Anche la relazione dei vigili del fuoco, intervenuti sul posto, è stata portata all’attenzione del dirigente ministeriale per una valutazione del caso. La strada, in questa circostanza, viene utilizzata dal Consorzio per recuperare il percolato. Il timore dell’amministrazione è che possanop passare i camion con i rifiuti. Intanto monta la polemica anche tra i residenti. «Siamo d’accordo con il sindaco Cornetta, capiamo le sue ragioni - dice Giovanni Battista Chiaviello - ma oggettivamente ora abbiamo perso la fiducia nelle istituzioni perchè vorremmo delle risposte chiare da parte di tutti».